Il suo cognome in arabo significa “regista”: era già tutto previsto. E i film certificano il presagio. Perché la memoria ha bisogno di prove tangibili per resistere all’oblio
La realtà e le rovine, la memoria e la nostalgia, l’immagine più importante della parola: il nostro futuro è anche a Cuba. Perché l’avvenire è dei registi cosmopoliti. Ritratto del presidente di giuria del XXVIII Tertio Millennio Film Fest
Scoperta da Cannes e premiata a Venezia, l’autrice georgiana sfida il pubblico con il suo “slow cinema”: il lungo primo piano di Beginning e i tableaux vivants di April rivelano uno stile radicale, rigoroso e perturbante
Dagli esordi teatrali all’incontro con Jane Campion, un attore fuori dalla norma che è diventato un autore da tenere d’occhio: The Stranger, il suo secondo film, è un noir cupo e tentacolare sulla violenza,
A 17 anni il primo corto, a 29 è in a Cannes con Flow: l’incredibile ascesa di un giovane lettone che viene dal basso, fa di necessità virtù ed esercita un controllo totale sui film
Da ragazzo usava i film per fuggire dalla realtà. Oggi, a 33 anni, fa cinema per riappropriarsi della vita: i suoi pluripremiati Girl e Close sono cammini di crescita che si aprono alla speranza
Nei suoi film c’è il cuore dell’Europa: la memoria del dolore, le sfide della sostenibilità, la resistenza rurale. Ritratto della regista catalana che ha vinto l’Orso d’Oro con Alcarràs
Il folgorante esordio con Il colpevole, il nuovo Vogter che intreccia la tensione del prison drama con i conflitti di un lacerante dilemma morale: anatomia di un autore da guardare a vista
Classe 1991, allievo di Sokurov e oppositore di Putin, è un autore dallo sguardo deflagrante e implacabile: dal debutto a venticinque anni all’atteso primo film da esule in America