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© Istituto LUCE Cinecittà - Archivio Storico
(Cinematografo/Adnkronos) – “Cinquant’anni fa scompariva Vittorio de De Sica e mio padre, Manuel, si è sempre occupato dei restauri dei film di mio nonno. Il suo lavoro si era fermato al film ‘L’oro di Napoli’ ed io ho ripreso da lì. ‘L’oro di Napoli’ è un film meraviglioso che oltre ad essere divertente propone anche uno spaccato drammatico e molto di sostanza di Napoli. Ma la Napoli di De Sica è il palcoscenico del mondo. Spero che i giovani riescano a vederlo perché sono sicuro che lo ameranno”.
Lo afferma all’Adnkronos, Andrea De Sica, regista e nipote di Vittorio De Sica, che si è occupato del restauro in 4K della pellicola ‘L’oro di Napoli’ (1954, 138’), film di preapertura dell’81. Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica della Biennale di Venezia.
Alla presentazione anche Chiara Sbarigia, presidente di Cinecittà che ha curato l’iniziativa. “Cinecittà - dichiara Sbarigia - ha il grande orgoglio di essere uno dei più grandi restauratori e conservatori del cinema italiano. Ne siamo fieri. Abbiamo portato un film che è importantissimo per la storia del cinema italiano. È un grande affresco che ci riporta una Napoli ricca di umanità”.
Sbarigia ha molta fiducia sull’impatto del restauro del film: “Noi speriamo che il pubblico, anche quello giovane, si allarghi. Ci stiamo impegnando molto e, oltre alle rassegne, quest’anno ci impegneremo anche nelle scuole. Pensiamo che ci sia un grande pubblico per questi film che sono il grande classico del nostro cinema”. E sui prossimi impegni: “a Los Angeles per i 90 anni di Sofia Loren porteremo una grande rassegna di tutti i suoi film”.
Presente anche Aurelio De Laurentiis: “Non sono tanto convinto sulla qualità del cinema italiano. Siamo deboli sulla scrittura rispetto ai francesi e altri paesi”.
“C’è qualcuno, e non voglio fare nomi - aggiunge De Laurentiis - che non vuole far crescere i produttori e tiene alti i budget”. Quanto al restauro del famoso film di Vittorio De Sica, De Laurentiis ricorda l’importanza di preservare e promuovere la tradizione del cinema italiano e fa leva sulle Istituzioni: “Bisogna chiedere un supporto ai ministri di cultura e istruzione affinché si possa programmare nelle scuole un film a settimana, spiegandolo ai ragazzi”.