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Lily Collins in Emily in Paris - Courtesy of Netflix
Sarà un caso che, nel trentennale della scomparsa di Audrey Hepburn, la protagonista di Emily in Paris (Lily Collins) sfoggi nella terza stagione (da oggi su Netflix) acconciatura e silhouette che ricordano la protagonista di Una colazione da Tiffany?
La storia non è la stessa, neanche quella di Sabrina, bensì quella di una novella Carrie Bradshaw trasportata a Parigi, la capitale dei sogni per gli americani. A scrivere le fantasiose avventure di Emily c’è il leggendario Darren Star, già creatore di Sex and the City, Melrose Place, Beverly Hills 90210…
Nel mondo di Emily tutto può accadere, che una giovane donna da Chicago si trasferisca a Parigi grazie a un’opportunità di lavoro inattesa e, nonostante non sappia il francese, faccia talmente colpo sul capo, non propriamente malleabile, Sylvie (Philippine Leroy-Beaulieu), che gestisce una società di eventi e brand di lusso.
Ma Emily è radiosa e brillante e piena di genuino entusiasmo per questa nuova esperienza. A chi non piacerebbe del resto vivere in una città in cui si passeggia o festeggia in luoghi meravigliosi, passando da Montmartre alla Tour Eiffel, da Versailles alla Provenza, tra sfilate, e party supertrendy, ballando ai margini della Senna come in un film di Stanley Donen.
Dove i sogni si avverano: Gabriel (Lucas Bravo), che ricorda anche nelle fattezze il signor Darcy di Jane Austen, ha sempre voluto aprire un ristorante. Cucinare le ricette della nonna Gigi e appendere il suo nome fuori da quel locale che nel tempo diventerà alla moda. E Mindy (Ashley Park), scappata dalla famiglia cinese miliardaria e prepotente, per cavarsela da sola, ha trovato il coraggio di cantare e scoprire di avere grandissimo talento.
Potremmo dire che Emily sia il portafortuna di ognuno di loro, a parte la bionda e ricca Camille (Camille Razat) che stava per perdere il suo Gabriel proprio a causa di Emily (forse alla fine il lieto fine ci sarà), poi entrambi si sono ravveduti e ora sono molto amici. Nel mentre la nostra eroina partorisce idee brillanti a Savoir e incontra Alfie (Lucien Laviscount), banchiere londinese in trasferta per qualche mese. Improvvisamente le cose cambiano sia dal punto di vista sentimentale che professionale, ed Emily deve scegliere. Lasciare Parigi per tornare a Chicago? Vivere il momento e non pensare al grande amore? Gioiosamente romanzata e piena di cliché eppure sempre una delizia.