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Rooney Mara in Maria Maddalena
Sul lago Tiberiade, ai tempi di Gesù, si ergeva Madgala, un villaggio dove vivevano pescatori. Di quel villaggio sappiamo ben poco nel Vangelo. Solo che da quel posto probabilmente era passato Gesù e che aveva guarito Maria, “chiamata Maddalena”, dalla “quale erano usciti sette demoni” (Luca 8, 1-3).
Non è narrato nel Vangelo il primo incontro tra Gesù e Maria Maddalena, ma nei secoli la sua figura è stata associata alla donna, descritta da Luca nel capitolo 7, come una peccatrice che piangeva, asciugava, baciava i piedi di Gesù cospargendoli di profumo. Una donna alla quale vengono perdonati tutti peccati perché la sua fede l’ha salvata.
Inspiegabilmente la tradizione popolare ha associato, unendo i capitoli 7 e 8 di Luca, quella donna alla figura della Maddalena, forse perché Maria di Magdala aveva, prima di incontrare Gesù, sette demoni; anche se sette è un numero che richiama il numero biblico della perfezione (in sette giorni si completa l’opera della Creazione o settanta volte sette, indica Gesù, è la misura del perdono).
Ma non è l’unica interpretazione errata. A Maria di Magdala viene associata un’altra donna del Vangelo, Maria, sorella di Marta e di Lazzaro. La stessa Maria che aveva (come la donna peccatrice) cosparso di unguento i piedi di Gesù, e che, racconta Luca nel capitolo 10, “seduta ai piedi del Signore, ascoltava la sua parola”, ma di cui si lamentava sua sorella Marta che “si affannava e si agitava per molte cose”.
Maria di Magdala, Maria peccatrice e Maria, sorella di Lazzaro: una stessa Maria per tre persone diverse. Una stessa Maria per quella donna “apostola degli apostoli”, come la definirono, invece, gli stessi Padri della Chiesa. A ben ragione perché negli ultimi capitoli dei Vangeli di Matteo e Marco, Maria Maddalena è lì ai piedi della Croce, insieme a molte donne, le stesse, come sottolinea Marco, che avevano seguito Gesù dalla Galilea per servirlo.
E proprio lì nel luogo della sepoltura, Maria incontra un angelo (come dicono i Vangeli sinottici) e lo stesso Gesù (come racconta solo Giovanni). Non perciò una prostituta né la sorella di Lazzaro ma una donna talmente importante da solleticare l’immaginazione degli gnostici che la definirono Sapienza o amante di Gesù. E che la Chiesa ha voluto su decreto di papa Francesco datato il 3 giugno 2016 ricordare che è l’apostola degli apostoli, talmente santa da dover essere celebrata (la memoria liturgica del 22 luglio era già obbligatoria) come una festa per tutta la Chiesa.
Perché Maria Maddalena, secondo la spiegazione ufficiale dello stesso monsignor Arthur Roche, segretario per il Culto divino e la Disciplina dei Sacramenti, formò parte del gruppo dei discepoli di Gesù, lo seguì fino ai piedi della croce e nel giardino in cui si trovava il sepolcro; e fu, secondo un’omelia di Gregorio Magno, la prima “testis divinae misericordiae” che annunciò la Vita da un sepolcro, luogo di morte, in contrasto con la prima donna Eva che, invece, nel giardino del paradiso diffuse la morte dove c’era la vita.
(Questo articolo è stato pubblicato sulla Rivista del Cinematografo di marzo 2018)