Di colpo un bagliore nel buio.
In questa estate aliena non solo per le temperature, le rivelazioni a cascata sugli UFO da parte della NASA, rinominati per pudore scientifico UAP (oggetti aerei non identificati), hanno riacceso la speranza dei tanti Fox Mulder che abitano tra noi, dentro di noi. Prima la conferenza dei sedici esperti della famosa agenzia spaziale americana ha ammesso che, sì in effetti, qualcosa di strano nel cielo è avvenuto: 800 casi “inspiegabili” da che questi fenomeni vengono classificati.

E sì, va bene, si tratta di appena il 2-3 per cento sul totale; e d’accordo, con strumenti di rilevazione adeguati probabilmente riusciremmo a incorporare nel de rerum natura una buona parte di questi. Ma anche se ci fosse una rimanenza dello zero virgola di mistero, noi speranzosi scrutatori dello spazio ci sentiremmo confortati lo stesso.
Ci basta poco.

Figuriamoci se arrivano pure le dichiarazioni di un inaspettato whistleblower, tale David Grusch, 36 anni e trascorsi lunghi abbastanza nell’intelligence americana. Questo ex funzionario dei servizi, quattordici anni di onorata carriera, due dei quali nella task force dedicata agli Ufo del Dipartimento della Difesa Usa, ha iniziato a parlare a mezzo stampa confidando che i suoi connazionali sono in effetti in possesso di velivoli "intatti interamente e parzialmente, creati da un'intelligenza non umana": ovvero astronavi aliene. In questo revival carteriano dentro i confini della realtà lui sarebbe il nostro smoking man. E non sarebbe il solo: altri funzionari confermano le informazioni, anche se il Pentagono precisa: "Non abbiamo verifiche". E ci mancherebbe.

Se gli americani finalmente si sbottonano (prossima tappa Area 51?), i nostri connazionali tornano a parlare: su Repubblica del 18 giugno scorso è riapparso di colpo Pier Fortunato Zanfretta, il cui caso è forse tra i più notti della letteratura ufologica non solo italiana. L’ex guardia giurata, salita alla ribalta per undici presunti episodi di incontri ravvicinati del terzo e quarto tipo con extraterrestri di tipo rettiliano, avvenuti in Liguria tra il 1978 e il 1981, ha concesso dopo anni di silenzio un’intervista in cui ribadisce la veridicità dei suoi racconti e la maledizione che quell’esperienza ha portato alla sua vita, trascorsa da allora a difendersi da sfottò e minacce.

La morale è che per quanto bello possa essere incontrare E.T. una volta nella vita, alla fine si torna sempre tra gli uomini. Chissà che non abbia pensato questo Benito Mussolini, quando decise di insabbiare tutta la vicenda del ritrovamento di un aeromobile alieno e dei corpi dei suoi due piloti il 13 giugno 1933 e a Vergiate, provincia di Varese. Noto come L’Ufo di Mussolini, è il primo caso accertato in Italia. Peccato che il regime secretò subito la vicenda e lo stesso Duce finì per credere all’ipotesi di un velivolo sperimentale tedesco (del resto i due piloti erano biondi con gli occhi verdi e la pelle diafana).

Misteri. Ce ne sarebbero tantissimi da raccontare e qualcosa ci dice che nuove e sorprendenti rivelazioni arriveranno nel prossimo futuro alimentando ulteriormente, anziché spegnere, congetture e ipotesi. Ci sarà chi crederà e chi no. La questione degli UFO del resto è sempre stato un problema di credenza. La fede nella vita dallo spazio profondo è in fondo l’allegoria di un Altrove possibile, di un Ulteriore che ci liberi dai perimetri della vita terrestre, se non terrena.
Fox Mulder del resto non si è mai nascosto: I Want to Believe, il suo mantra.
Oggi Fox Mulder avrebbe qualche ragione in più.