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Gael García Bernal e Perla De La Rosa in Cassandro. Photo Courtesy of Prime Video © AMAZON CONTENT SERVICES LLC
Gael García Bernal presiederà la giuria del Concorso Progressive Cinema, la sezione competitiva della Festa del Cinema di Roma. Lo annuncia la Direttrice Artistica Paola Malanga, con Gian Luca Farinelli, Presidente della Fondazione Cinema per Roma, e Francesca Via, Direttrice Generale.
L’attore, regista e produttore, acclamato da pubblico e critica grazie alle sue interpretazioni per registi come Alejandro G. Iñárritu, Alfonso Cuarón, Pablo Larraín, Pedro Almòdovar e Walter Salles, sarà affiancato dalla regista britannica Sarah Gavron, dal regista, sceneggiatore e poeta finlandese Mikko Myllylahti, dall’attore e regista francese Melvil Poupaud e dall’attrice e regista italiana Jasmine Trinca.
La giuria assegnerà ai film del Concorso Progressive Cinema i seguenti riconoscimenti: Miglior Film, Gran Premio della Giuria, Miglior regia, Miglior sceneggiatura, Premio “Monica Vitti” alla Miglior attrice, Premio “Vittorio Gassman” al Miglior attore e il Premio speciale della Giuria, a scelta fra le categorie fotografia, montaggio e colonna sonora originale.
I film che partecipano al Concorso Progressive Cinema sono: Un Amor di Isabel Coixet, Ashil (Achilles) di Farhad Delaram, Avant que les flammes ne s’eteignent (After the Fire) di Mehdi Fikri, Black Box di Asli Özge, C’è ancora domani di Paola Cortellesi, Comme un fils (Like A Son) di Nicolas Boukhrief, En dag kommer allt det här bli ditt (One Day All This Will Be Yours)di Andreas Öhman, La Erección de Toribio Bardelli (The Erection of Toribio Bardelli) di Adrián Saba, Fremont di Babak Jalali, Holiday di Edoardo Gabbriellini, Hypnosen (The Hypnosis) di Ernst De Geer, Mi fanno male i capelli di Roberta Torre, The Monk and the Gun di Pawo Choyning Dorji, Pedágio (Toll) di Carolina Markowicz, Peluri – Kuolema on elävien ongelma (La morte è un problema dei vivi) di Teemu Nikki, Un Silence (A Silence) di Joachim Lafosse, Sweet Sue di Leo Leigh, Urotcite na blaga (Blaga’s Lessons) di Stephan Komandarev.
Particolare attenzione sarà data ai giovani autori con il Premio Miglior Opera Prima BNL BNP Paribas: una giuria presieduta dal cineasta Paolo Virzì, con la produttrice e distributrice francese Adeline Fontan Tessaur e la drammaturga e sceneggiatrice Abi Morgan, assegnerà il riconoscimento a un lungometraggio di finzione in programma nelle sezioni Concorso Progressive Cinema, Freestyle e Grand Public.
I film che concorrono al Premio Miglior Opera Prima BNL BNP Paribas sono: Ashil (Achilles) di Farhad Delaram, Avant que les flammes ne s’eteignent (After the Fire) di Mehdi Fikri, C’è ancora domani di Paola Cortellesi, Cottontail di Patrick Dickinson, Dall’alto di una fredda torre di Francesco Frangipane, Gonzo Girl di Patricia Arquette Hypnosen (The Hypnosis) di Ernst De Geer, Mother, Couch di Niclas Larsson, Palazzina Laf di Michele Riondino, Sweet Sue di Leo Leigh, Troppo azzurro di Filippo Barbagallo, Volare di Margherita Buy.
La Festa del Cinema ospiterà inoltre il Premio “Ugo Tognazzi” alla Miglior commedia che sarà assegnato da una giuria presieduta dall’attrice francese Philippine Leroy-Beaulieu e composta dal regista e sceneggiatore italiano Alessandro Aronadio e la sceneggiatrice italiana Lisa Nur Sultan. L’opera vincitrice sarà scelta fra i titoli in programma nelle sezioni Concorso Progressive Cinema, Freestyle e Grand Public. I film che concorrono al Premio “Ugo Tognazzi” alla Miglior commedia sono: C’è ancora domani di Paola Cortellesi, En dag kommer allt det här bli ditt (One Day All This Will Be Yours)di Andreas Öhman, La Erección de Toribio Bardelli (The Erection of Toribio Bardelli) di Adrián Saba, Et la fête continue! di Robert Guédiguian, Hypnosen (The Hypnosis) di Ernst De Geer, Jules di Mark Turtletaub, Peluri – Kuolema on elävien ongelma (La morte è un problema dei vivi) di Teemu Nikki, The Monk and the Gun di Pawo Choyning Dorji, Mother, Couch di Niclas Larsson, The Persian Version di Maryam Keshavarz, Second Tour di Albert Dupontel, Sweet Sue di Leo Leigh, Troppo azzurro di Filippo Barbagallo, Volare di Margherita Buy.
GIURIA CONCORSO PROGRESSIVE CINEMA
GAEL GARCIA BERNAL
Gael García Bernal è attore, produttore e regista. Tra i primi film da lui interpretati, ricordiamo Amores perros, esordio di Alejandro G. Iñárritu, Y tu mamá también di Alfonso Cuarón per il quale Bernal ha vinto il Premio Mastroianni come attore emergente alla Mostra del Cinema di Venezia nel 2001), I diari della motocicletta di Walter Salles. Ha lavorato con Almodóvar in La mala educación, Gondry in L’arte del sogno, Babenco in Il passato, Meirelles in Blindness – Cecità, Herzog in Salt and Fire.
Dopo esser tornato a recitare per Iñárritu in Babel, è stato diretto da Pablo Larraín in tre film: No - I giorni dell'arcobaleno, Neruda, Ema. Nel 2007 ha esordito nella regia con il film Déficit. Nel 2016 ha vinto un Golden Globe per la serie Mozart in the Jungle. Nel 2018 ha fondato con Diego Luna la casa di produzione La Corriente del Golfo, che ha prodotto il secondo film di Bernal da regista, Chicuarotes. Nel 2023 ha interpretato e prodotto Cassandro.
SARAH GAVRON
Dopo aver conseguito una laurea in Lettere, ha iniziato la sua carriera da regista realizzando documentari per la BBC e Channel Four: uno di questi, Village at the End of the World, è stato candidato al Grierson Award e ha vinto il Margaret Mead Award. Ha debuttato nel lungometraggio di finzione con il film per la tv This Little Life, con cui ha ottenuto il Bafta tv, il premio Royal Television Society e il Women in Film and TV Award come regista esordiente. Il suo primo lungometraggio per il cinema, Brick Lane, le è valso una candidatura ai Bafta e l’Alfred Dunhill Talent Award al London Film Festival. Nel 2015 ha diretto Suffragette, scritto da Abi Morgan e interpretato da Meryl Streep, Carey Mulligan, Helena Bonham Carter, Brendan Gleeson e Ben Wishaw. Nel 2019 ha diretto Rocks, che ha vinto il British Independent Film Award come miglior film britannico oltre a 2 premi Bafta.
MIKKO MYLLYLAHTI
Regista, sceneggiatore e poeta finlandese. Nato e cresciuto a Tornio, in Lapponia, si è laureato all’Università Aalto di Helsinki nel 2012, e da allora lavora come sceneggiatore e regista indipendente. Il primo lungometraggio da lui scritto è stato il primo girato dal regista Juho Kuosmanen, La vera storia di Olli Mäki, che ha vinto il Premio Un Certain Regard a Cannes 2016 ed è stato scelto quale rappresentante della Finlandia all’Oscar® per il Miglior film straniero. L’esordio di Mikko nella regia, The Woodcutter Story, una commedia nera prodotta da Aamu Filmcompany e ambientata nella sua Lapponia, è stato presentato in anteprima al concorso della Semaine de la Critique di Cannes 2022 e ha ottenuto il premio della Fondazione GAN per la distribuzione francese. Mikko ha diretto cortometraggi come Love in Vain (Festival di Locarno 2009) e The Tiger (Semaine de la Critique di Cannes 2018). Ha pubblicato quattro raccolte di poesie, che sono state insignite di diversi riconoscimenti e acclamate dalla critica.
MELVIL POUPAUD
Attore, regista, scrittore e compositore francese, inizia la sua carriera grazie all’incontro con il regista Raúl Ruiz, che lo fa debuttare all’età di dieci anni ne La città dei pirati, e con cui lavorerà negli anni seguenti in diversi film, fra cui Tre vite e una sola morte, Genealogia di un crimine, Il tempo ritrovato. Conquista la fama con La Fille de 15 ans di Jacques Doillon, e compare poi in film come L’amante di Jean-Jacques Annaud, Un ragazzo, tre ragazze di Éric Rohmer, Le Divorce – Americane a Parigi di James Ivory, e Racconto di Natale di Arnaud Desplechin, per il quale reciterà anche in Fratello e sorella. Con Il tempo che resta inaugura una collaborazione con il regista François Ozon che prosegue con Il rifugio, Grazie a Dio (Gran premio della giuria a Berlino), Estate ’85. È stato inoltre diretto da Xavier Dolan in Laurence Anyways e il desiderio di una donna..., da Angelina Jolie in Bye the Sea, da Roman Polanski in L’ufficiale e la spia (Gran premio della giuria a Venezia), da Mia Hansen-Løve in Un bel mattino, e da Woody Allen in Coup de chance.
JASMINE TRINCA
Jasmine Trinca debutta al cinema giovanissima, nel 2001, scelta da Nanni Moretti per il ruolo di Irene ne La stanza del figlio. Due anni dopo è nel cast di La meglio gioventù di Marco Tullio Giordana, cui seguono, nel 2005, Manuale d’amore di Giovanni Veronesi e Romanzo Criminale di Michele Placido. Nanni Moretti la sceglie nuovamente nel 2006 per Il Caimano. Nel 2009 vince il Premio Marcello Mastroianni a Venezia con Il grande sogno di Michele Placido. Nel 2013 è protagonista di Un giorno devi andare di Giorgio Diritti e di Miele di Valeria Golino, che le valgono il Nastro d’argento. Nel 2017 è la protagonista di Fortunata di Sergio Castellitto, con cui vince il Premio per l’interpretazione nella sezione Un Certain Regard a Cannes, il David di Donatello e il Nastro d’argento. Nel 2018 interpreta Ilaria Cucchi in Sulla mia pelle di Alessio Cremonini. Nelle ultime stagioni appare – tra gli altri – in Euforia di Valeria Golino e La Dea Fortuna di Ferzan Ozpetek, David di Donatello e Nastro d’argento come migliore attrice protagonista. Nel 2020 firma il suo primo cortometraggio da regista, BMM – Being My Mom, in concorso nella sezione Orizzonti a Venezia, seguito dall’esordio nel lungometraggio, Marcel!, in selezione ufficiale a Cannes. Alla Festa del Cinema è presente nella serie La Storia, diretta da Francesca Archibugi.
GIURIA PREMIO MIGLIOR OPERA PRIMA BNL BNP PARIBAS
PAOLO VIRZÌ
Nato a Livorno nel 1964, inizia a lavorare giovanissimo come sceneggiatore per debuttare come regista nel 1994 con La Bella Vita (Nastro d’Argento e David di Donatello come miglior regista esordiente). Le sue opere successive sono: Ferie d’agosto (David 1996: Miglior Film); Ovosodo (1997, Gran Premio della Giuria a Venezia); Baci e abbracci (1999); My Name Is Tanino (2002); Caterina va in città (2003); N - Io e Napoleone (2006); Tutta la vita davanti (2008); La prima cosa bella (tre David di Donatello, Nastro d’Argento 2010 miglior film e miglior sceneggiatura e); Tutti i santi giorni (2012); Il capitale umano (sette David di Donatello, sei Nastri d’Argento); La pazza gioia (cinque David di Donatello 2016); Ella & John – The Leisure Seeker (2017); Notti magiche (2018), Siccità (2022). È stato nominato per due volte nella cinquina dell’EFA come Miglior Regista Europeo e per due volte ha rappresentato l’Italia agli Oscar®.
ADELINE FONTAN TESSAUR
Dopo anni di esperienza presso Tf1 International, nel 2008 ha co-fondato e diretto “Elle Driver”, attualmente considerata una delle principali società indipendenti di vendita e acquisizione cinematografica a livello mondiale. Fra i 200 titoli del suo catalogo, ricordiamo Terraferma di Emanuele Crialese (Gran premio della giuria a Venezia 2011), Miss Violence di Alexandros Avranas (Leone d’argento per la regia a Venezia 2013), 20 Feet from Stardom di Morgan Neville (Oscar® 2014 per il miglior documentario), La diseducazione di Cameron Post di Desiree Akhavan (Gran premio della giuria al Sundance 2018), La paranza dei bambini di Claudio Giovannesi (Orso d’argento per la sceneggiatura a Berlino 2019), La tour di Guillaume Nicloux (Festa del Cinema di Roma 2022). Adeline Fontan Tessaur è membro di Unifrance, dell’Académie des César e delle commissioni CNC e SOFICA per la valutazione di progetti di esordienti e autori riconosciuti.
ABI MORGAN
Abi Morgan è una drammaturga e sceneggiatrice che può fregiarsi di numerosi riconoscimenti. Ha scritto opere teatrali come Skinned; Sleeping Around; Splendour (messa in scena dalla compagnia Paines Plough); Tiny Dynamite (Traverse Theatre); Tender (Hampstead Theatre); Fugee (National Theatre); Love Song (prodotta dalla Frantic Assembly); 27 (Teatro Nazionale di Scozia); The Mistress Contract (Royal Court Theatre). Per la televisione ha scritto film (My Fragile Heart, White Girl, Royal Wedding) e serie (Murder, Sex Traffic, Tsunami – Il giorno dopo, The Hour, Birdsong, River, The Split). Al momento sta lavorando a una nuova serie tv, Eric, con Benedict Cumberbatch, che arriverà su Netflix nel 2024. Tra le sue sceneggiature cinematografiche, ricordiamo quelle per i film Brick Lane, The Iron Lady, Shame, The Invisible Woman, Suffragette. Il suo lavoro per il cinema e la tv le è valso due premi Bafta e un Emmy. Il suo primo libro, This is Not a Pity Memoir, pubblicato dalla John Murray Press nel Regno Unito e da Sugar 25 negli Stati Uniti, è diventato uno dei bestseller scelti dal Sunday Times.
GIURIA PREMIO “UGO TOGNAZZI” ALLA MIGLIOR COMMEDIA
ALESSANDRO ARONADIO
Laureato in Psicologia, dopo aver studiato regia a Los Angeles esordisce nel 2010 con Due vite per caso, selezionato al Festival di Berlino e poi in più di cinquanta festival, vincendo una quindicina di premi tra cui un Nastro d’Argento a Isabella Ragonese. Nel 2016 scrive e dirige la commedia indie Orecchie, che fin dal suo debutto alla Mostra di Venezia viene salutata come un cult, riscuotendo il consenso di pubblico e critica e rimanendo per quattro mesi nei cinema. Distribuito anche all’estero, il film vince diversi riconoscimenti tra cui tre premi alla Mostra di Venezia, il Ciak d’Oro Colpo di Fulmine 2017, più una nomination al Nastro D’Argento. Nel 2018 è la volta di Io C’è, irriverente commedia sul tema della religione. Il film ottiene due nomination ai Nastri D’Argento e tre nomination ai Premi Kineo. Nel 2022 presenta in prima mondiale Era ora alla Festa del Cinema. Il film, distribuito poi da Netflix, ottiene un successo immediato, diventando ben presto il film non in lingua inglese più visto al mondo. Sceneggiatore oltre che regista, Aronadio ha scritto film per altri registi tra cui Che vuoi che sia di Edoardo Leo, Gli uomini d’oro di Vincenzo Alfieri e Una notte da dottore di Guido Chiesa.
PHILIPPINE LEROY-BEAULIEU
Philippine Leroy-Beaulieu ha iniziato la sua carriera cinematografica con 1960, terza liceo... e fu tempo di rock and roll. La sua carriera esplode nel 1985 quando interpreta in Tre uomini e una culla di Coline Serreau il ruolo di Sylvia che le vale una nomination al Cèsar come “Miglior esordiente femminile”. È poi apparsa nei film Dostoevskij - I demoni di Andrzej Wajda al fianco di Isabelle Huppert; La rivoluzione francese di Robert Enrico e Richard T. Heffron; Nove mesi di Patrick Braoudé; Il pianeta verde di Coline Serreau accanto a Marion Cotillard; Due fratelli di Jean-Jacques Annaud; Eternity di Tran Anh Hung al fianco di Mélanie Laurent. Tra il 2015 e il 2018, ha recitato nella serie Ten Percent. Dal 2020 interpreta Sylvie Grateau nella serie Emily in Paris di Netflix con Lily Collins.
LISA NUR SULTAN
Lisa Nur Sultan è drammaturga, sceneggiatrice e autrice per cinema, tv e radio. Nata nel 1980 da madre italiana e padre giordano, ha studiato Economia per l’arte, la cultura e la comunicazione alla Bocconi di Milano. Per il teatro nel 2008 ha scritto e messo in scena la pièce Brugole, che ha ottenuto il premio Nuove Sensibilità al Napoli Teatro Festival, il Premio Eceplast per la ricerca drammaturgica, il premio Girulà per il miglior testo e la menzione speciale al Bando Storie di Lavoro. Tra il 2012 e il 2015 è stata autrice per Serena Dandini della trasmissione televisiva The Show Must Go Off su La7 e del programma radiofonico Stai serena su Rai Radio 2. Del 2015 è il suo secondo testo teatrale, Fuorigioco, pubblicato in francese dall’Università Toulouse-Jean Jaurès e rappresentato dalla compagnia universitaria “I Chiassosi” nell’ambito del Festival Universcènes 2017. Nel 2018 ha esordito come sceneggiatrice per il cinema con il film Sulla mia pelle, diretto da Alessio Cremonini, seguito dai film Saremo giovani e bellissimi di Letizia Martire, 7 donne e un mistero di Alessandro Genovesi e Beata te di Paola Randi. Per la tv ha scritto le serie Non mentire (regia di Gianluca Maria Tavarelli), Studio Battaglia (regia di Simone Spada), Circeo (regia di Andrea Molaioli) e Call My Agent – Italia (regia di Luca Ribuoli).