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Jude Law - Foto Karen Di Paola
(Cinematografo.it/Adnkronos) – All’81esima Mostra del Cinema di Venezia è arrivato anche Jude Law, nei panni di un solitario agente dell’FBI alle prese con le indagini su un gruppo di suprematisti bianchi, realmente esistito, autore di una serie di rapine e assassini per sovvertire il governo nell’America degli Anni 80.
Con The Order, tratto da The Silent Brotherhood di Kevin Flynn e Gary Gerhardt, "raccontiamo una storia che è pertinente al mondo di oggi. È un film che doveva essere realizzato ora”, dice Law (qui in veste anche di produttore), che ha sottolineato l’importanza del film per i giorni nostri in cui l'estremismo è in ascesa in tutto il mondo.
"Purtroppo, la rilevanza della storia parla da sé", dichiara l’attore. "È sempre interessante trovare un pezzo del passato che abbia una qualche relazione rilevante con il presente".
Alla regia Justin Kurzel: "Viviamo in un momento storico in cui c'è divisione e si parla molto del futuro e delle ideologie. Nel film poniamo l'attenzione su come un'ideologia possa essere incredibilmente pericolosa e prendere rapidamente piede in coloro che si sentono invisibili e inascoltati. Penso - conclude - che sia un aspetto senza tempo che non accade solo in America ma anche nel resto del mondo".
Nel cast anche Nicholas Hoult, che interpreta il leader dei suprematisti Bob Mathews, il quale ha raccontato di come lui e Law, avversari nel film, non abbiano interagito per le prime quattro settimane di riprese: "Dovevamo creare distanza tra di noi. Il regista mi ha addirittura chiesto di seguire Law per un giorno, senza che lui lo sapesse".