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Lorenza Lei
Sabato 31 agosto dalle ore 14 presso l’Hotel Excelsior del Lido di Venezia nella sala Tropicana all’Italian Pavillon, si terrà l’incontro dal titolo “Lazio, una Regione in più per credere nel cinema. Strategie e proposte della Regione Lazio”.
Un’occasione per riflettere sulle prospettive di sviluppo dell’audiovisivo nella Regione, fare il punto sulle opportunità e sui bandi, oltre che per confrontarsi sulle nuove sfide che attendono il panorama cinematografico laziale e nazionale. Protagonista dell’incontro sarà Lorenza Lei, ex direttrice generale Rai, ora componente del Consiglio Superiore del Cinema e dell’Audiovisivo per il triennio 2024-26 su nomina del ministro Sangiuliano, nonché responsabile Cinema e Audiovisivo della Regione Lazio.
Dottoressa Lei, al primo anno di nomina, qual è la situazione del settore cinema e audiovisivo della Regione Lazio e quali sono le prospettive di sviluppo.
“Parto col dire che dal mio insediamento abbiamo fatto passi importanti. Da una parte abbiamo cercato di leggere bene ciò che serve all’industria e dare risposte concrete con gli avvisi pubblici, dall’altra abbiamo rimodulato il sistema industriale pensando che la Regione Lazio è la prima in Italia nel settore, e l’audiovisivo ne rappresenta il 3,5 del PIL. Sviluppo economico e opportunità per l’impianto culturale sono fondamentali per tracciare le linee guida del futuro. Si tratta di un lavoro strategico, un piano triennale approvato dalla Giunta con un Piano annuale di erogazione dei fondi”.
La sfida più urgente da affrontare da qui al 2026.
“Sono tante, ma quella che le mette a fattor comune è avere come focus da una parte la formazione e l'aggiornamento, dall’altra i giovani. Per questo in alcuni bandi abbiamo focalizzato l’attenzione su ciò che è culturalmente strategico”.
“Dalla parola allo schermo” sarà uno dei bandi che presenterete a Venezia. Che risultati ha dato e quali sono le attese per il futuro?
“Si tratta di un bando strategico perché riguarda una parte importante del settore, ovvero gli sceneggiatori. Ci sarà una nuova edizione con nuovi criteri per creare maggiori opportunità per gli autori. I primi, significativi risultati ci sono già stati, ma nel futuro andremo anche a migliorare. Sarà ripresentato durante la Mostra di Venezia, dato che la città lagunare è il teatro in cui si mette in scena il cinema. Ma è un bando che ha importanza territoriale perché nel Lazio ha sede tutto ciò che ha fatto grande il cinema e l’audiovisivo italiano, penso a Cinecittà, al Centro Sperimentale di Cinematografia, all’Istituto Luce, alla Scuola Volonté”.
Le strategie per rilanciare le sale cinematografiche.
“Sono tante, accomunate dal fatto di voler andare incontro ai bisogni dei giovani che sono il futuro delle nostre sale, e devono avere buona motivazione per andare al cinema, una buona ragione per lasciare il divano e sedersi in sala. Le sale vanno ripensate come luogo esperienziale che passa dalla visione del film fino alla possibilità di rimanervi a lungo, ristorarsi e vivere un clima di operosità intellettuale con i coetanei, creando situazioni immersive”.
L’11 aprile scorso è stato inaugurato il Polo del Cinema e dell’Audiovisivo a via Parigi, vicino la stazione Termini di Roma. L’importanza di questo spazio.
“Il Polo è stato fortemente voluto dal Presidente Rocca. È la sintesi della messa a sistema di una filiera che va dalla scrittura alla promozione a tutti i livelli. In questo spazio si creano opportunità, c’è uno sportello attivo di ascolto e di formazione verso coloro che non hanno mai partecipato ai bandi. Ascolto, formazione, incontro sono le parole chiave per un luogo che è una finestra sulla città eterna”.
La Regione Lazio, attraverso il bando Lazio Cinema International ha finanziato coproduzioni, cinema d’autore, commedie, cinema di genere, opere prime e doc. Possiamo farne un bilancio?
“Il Lazio è l’unica regione italiana che ha un bando dell’importanza di Lazio Cinema International, che nel futuro rinnoveremo con criteri più selettivi. Direi che abbiamo raggiunto grandi risultati con opere che hanno avuto un significato importante a livello italiano e internazionale, tutte improntate su co-produzioni internazionali, opportunità virtuali e virtuose, contatti e scambi tra Paesi. Perché chi arriva in Italia, qui vuole sempre tornare”.
Quali saranno le opere maggiormente finanziate in futuro?
“A Venezia presenteremo due bandi nuovi sui quali abbiamo lavorato per non essere solo erogatori in senso lato. Sono bandi che rispecchiamo una nuova visione della Regione sul cinema e che saranno sempre più in linea con la nuova strategia”.
Lei ha più volte insistito sul fatto che il Lazio debba avere un ruolo prioritario nella progettazione industriale del cinema e dell’audiovisivo, e non essere semplice ente di finanziamento. Come pensate di attuare questa strategia?
“Cercando di collaborare con le altre Regioni, in forme che possono identificare strumenti che magari che non esistono e che siano valorizzati da tutte le altre regioni, strutturando un modello iniziale di riferimento. Saranno opportunità di grande rilievo, invito tutti a venire a Venezia il 31 agosto per scoprirne le potenzialità”.