PHOTO
Greta Gerwig con le giurate Ebru Ceylan, Nadine Labaki, Eva Green e Lily Gladstone - Foto Karen Di Paola
“Ci sono stati cambiamenti sostanziali nell'industria cinematografica americana negli ultimi anni, dobbiamo continuare ad andare in questa direzione, che credo sia quella corretta. E per farlo bisogna tenere costantemente aperto il dialogo: ritengo dunque sia un bene che tutte le persone impegnate nel nostro mondo continuino a raccontare storie di questo tipo per cercare di cambiare le cose per il meglio".
Greta Gerwig, presidente di giuria a Cannes 77, risponde così a chi le chiede un commento sulle insistenti voci riguardanti una nuova ondata #MeToo per quello che riguarda il cinema francese.
Ma non è l'unico argomento che agita la vigilia di questa edizione del Festival, che avrà ufficialmente inizio questa sera con la proiezione fuori concorso del nuovo film di Quentin Dupieux, Le deuxième acte: a far tremare la macchina organizzativa della kermesse infatti lo spauracchio di uno sciopero annunciato dal collettivo francese che riunisce molti dei lavoratori freelance del Festival, “Sous les écrans la dèche”, organizzazione che sta protestando contro i cambiamenti in corso riguardanti le politiche del lavoro e le conseguenze di una drastica riduzione sulle indennità di disoccupazione. Sull'argomento, la regista di Barbie ha risposto: "Sostengo i movimenti sindacali, proprio come avvenuto recentemente anche con gli scioperi delle nostre sigle sindacali. È molto importante che le persone abbiano tutele e un salario dignitoso".
Presieduta da Greta Gerwig, la giuria è composta poi da Lily Gladstone, Omar Sy, Nadine Labaki, Ebru Ceylan, Juan Antonio Bayona, Hirokazu Kore-eda, Eva Green e il nostro Pierfrancesco Favino.
Proprio l'attore italiano è intervenuto a proposito dell'altra questione calda, il conflitto israelo-palestinese, dopo che il Festival ha espressamente vietato qualsiasi tipo di manifestazione sulla Croisette: "Credo che il Festival debba essere uno spazio libero, un luogo dove poter cercare la bellezza e ricordare al mondo che c'è ancora qualche barlume di bellezza. I film possono parlare alle persone, se cerchiamo la bellezza allora potremmo cercare la pace".