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The Staggering Girl
Women's Tale
26 registe / Miu Miu (dal 2011)
Il brand si affida alle registe, dando loro carta bianca e una sola clausola: i corti devono presentare gli abiti della nuova collezione. Due produzioni all’anno, una per l’inverno e una per l’estate: in principio furono Zoe Cassavetes e Lucrecia Martel, ma nella lista ci sono Ava DuVernay, Alice Rohwracher, Haifaa Al-Mansour, Carla Simón, Mati Diop. E perfino Agnès Varda.
Mourir Auprès de Toi
Spike Jonze / Olympia Le-Tan (2011)
La via hipster al fashion film: l’eclettico regista di Essere John Malkovich, in tandem con Simon Cahn, al servizio di Olympia Le-Tan: un corto in stop-motion ambientato nella libreria Shakespeare and Company di Parigi, dove, dopo l'orario di chiusura, i personaggi in feltro delle copertine di alcuni celebri libri prendono vita. Lo sguardo malinconico e riflessivo dell’autore si sposa magnificamente alla nostalgia e romanticismo della stilista.
A Therapy
Roman Polański / Prada (2012)
Vero punto di svolta: la maison di Miuccia alza l’asticella e, per il lancio delle sue collezioni stagionali, arruola autori visionari che trascendano le stagioni. Presentato come “uno spot che racconta una storia”, è una super-produzione in cui lo psicanalista Ben Kinglsey si disinteressa alle turbe di Helena Bonham Carter ma non al suo cappotto di volpe argentata e visone violetto.
Castello Cavalcanti
Wes Anderson / Prada (2013)
Un legame essenziale, quello tra il regista di Grand Budapest Hotel e la moda, suggellato da questo corto, in cui, nell’Italia degli anni Cinquanta, trasfigurata dall’immaginario di Pietro Germi e Federico Fellini, il pilota Jason Schwartzman sbatte con la sua auto contro una statua di Gesù e si ritrova nel paese dei suoi antenati.
Invito pericoloso
Karl Lagerfeld / Fendi (2013)
Il mitologico stilista sceglie l’horror per il suo debutto da regista: una villa opulenta, una cena di gala, Cara Delevingne, Saskia De Brauw e un ospite misterioso. L’obiettivo è dichiarato (promuovere i nuovi abiti dell’Autunno-Inverno), ma questo occasionale short movie è anche un rapido, elegante e gustoso “guilty pleasure”.
The Staggering Girl
Luca Guadagnino / Valentino (2019)
Un mediometraggio ispirato alla collezione d’alta moda della maison, con le creazioni del direttore Pierpaolo Piccioli (anche produttore insieme al regista). Una scrittrice italo-americana (Julianne Moore) torna a Roma, per occuparsi dell’anziana madre pittrice prossima alla cecità (Marthe Keller). Visionario e fantasmatico, percorso dalle musiche di Ryûichi Sakamoto, un’indagine emotiva sulle immagini che incrocia il metacinema, il women’s film, il commercial di lusso.
Ouverture of Something that Never Ended
Gus van Sant, Alessandro Michele / Gucci (2020)
Cultura pop, gender fluid, riflessione meta-narrativa, spirito indie per sette episodi su YouTube, con Silvia Calderoni in una Roma reinventata dall’estetica del marchio. Pieno di cammei, con la memorabile telefonata tra Harry Styles e Achille Bonito Oliva: “La moda veste l’umanità, l’arte la mette a nudo” dice il critico alla popstar.
Le Mythe Dior
Matteo Garrone / Dior (2021)
Inno alla bellezza ideale e alla donna nella storia dell’arte, è la sfilata degli abiti firmati da Maria Grazia Chiuri attraverso gli occhi del nostro regista più “pittore”. Che cerca l’arcadia nella natura, trova tracce di Peter Weir e Peter Jackson, contamina il Rinascimento con il surrealismo.
Touch of Crude
Nicolas Winding Refn / Prada (2022)
Parte di un’esperienza più ampia che comprende un’installazione immersiva e l’ambientazione della sfilata per la collezione Primavera/Estate 2023: al centro la femminilità fluida moderna, con una donna che si trasferisce in una nuova casa e sbircia nello spioncino di una misteriosa scatola nera. L’allegoria è evidente, per il regista un esercizio.
Strange Way of Life
Pedro Almodóvar / Saint-Laurent (2023)
Un vecchio fado di Amália Rodrigues consacra l’incontro tra il maestro spagnolo (già sensibile al connubio tra moda e cinema con La voce um ana, un Cocteau vestito da Balenciaga) e Anthony Vaccarello, direttore creativo di Yves Saint Laurent. Il revival amoroso tra i due cowboy Ethan Hawke e Pedro Pascal è coinvolgente e ad alto tasso cinefilo, ma anche (soprattutto?) un pretesto per esporre il guardaroba western realizzato per l’occasione.