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Jean-Luc Godard © Fabrice Aragno
Godard 70. Video, serialità, cinema : nelle librerie a partire da oggi, lunedì 12 febbraio, la nuova pubblicazione di Cinematografo Edizioni, Collana Frames, indaga i cosiddetti «anni video» (1975-1980) di Jean-Luc Godard, tentando di formularne una descrizione teorica nell’ambito della più generale e complessa meditazione sull’immagine cinematografica compiuta dal grande cineasta.
Prima attraverso Numéro deux (1975), Ici et ailleurs (1974-1976) e Comment ça va? (1976), poi con le due serie televisive Six fois deux (1976) e France tour détour deux enfants (1977-1978), firmando tutti i lavori citati assieme a Anne-Marie Miéville, Godard sembra realizzare in questa fase – dopo anni di subordinazione del proprio lavoro alle ragioni della militanza politica – un esplicito ritorno al cinema attraverso il video, rilanciando i nodi di quella riflessione – di evidente matrice baziniana – che ha al centro la questione dell’intrinseca «duplicità» che caratterizza il dispositivo filmico.
Il volume di Fabio Alcantara, con l’introduzione di Daniele Dottorini, sviluppa un percorso teorico e interpretativo volto a definire, ma anche a ripensare, gli «anni video», un periodo tra i meno noti e studiati dell’opera del cineasta, rilevandone l’importanza, la complessità e la fecondità all’interno della pratica artistica godardiana.
Il volume è disponibile in tutte le librerie e su Amazon Kindle.
Fabio Alcantara ha conseguito il dottorato di ricerca interuniversitario “Pegaso” in Storia delle arti e dello spettacolo (Università di Firenze, Pisa e Siena) ed è stato assegnista di ricerca presso l’Università della Calabria. Si è occupato di cinema moderno e contemporaneo, di serialità e dei rapporti tra cinema e animalità. Suoi contributi sono apparsi in volumi collettanei e in riviste scientifiche peer reviewed. Collabora con «Fata Morgana. Quadrimestrale di cinema e visioni» e con la rivista online «Fata Morgana Web».
Collana FRAMES
La collana Frames, nel corso degli anni si è distinta per una riconoscibile e duratura impronta scientifica conferita ai propri titoli con un corpus di opere composto da 40 titoli, in cui confluiscono sia studi di carattere segnatamente scientifico, a firma di affermati studiosi, giovani ricercatori e professori universitari operanti nei maggiori atenei italiani, sia lavori di divulgazione, come dizionari, saggi e testi di critica cinematografica.