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Ke Huy Quan in Everything Everywhere All at Once
Non si vedeva da tempo una stagione dei premi così appassionante sul fronte delle interpretazioni. A offrire un altro colpo di scena è l’annuale premio del sindacato americano degli attori e delle attrici, lo Screen Actors Guild Award.
Il massimo riconoscimento, quello per il miglior cast, è andato a Everything Everywhere All at Once (Jamie Lee Curtis, James Hong, Stephanie Hsu, Ke Huy Quan, Harry Shum Jr., Jenny Slate, Michelle Yeoh), che fa la storia del premio portando a casa altri tre riconoscimenti: Yeoh (miglior attrice protagonista), Quan (miglior attore non protagonista), Curtis (miglior attrice non protagonista: supera la favorita Angela Bassett per Black Panther: Wakanda Forever). È il primo film a vincere quattro premi in ventinove edizioni. Yeoh e Quan sono i primi asiatici a vincere un SAG.
Brendan Fraser si lancia verso gli Oscar grazie al premio per The Whale, mentre il riconoscimento per le migliori controfigure va a Top Gun: Maverick.
Sul fronte televisivo si impongono The White Lotus (miglior cast di una serie drammatica: ricevono il premio anche gli italiani Sabrina Impacciatore, Simona Tabasco, Beatrice Grann, Paolo Camilli, Federico Ferrante, Eleonora Romandini, Federico Scribani, Francesco Zecca) e Abbott Elementary (miglior cast di una comedy).
Sam Elliott per 1883 e Jessica Chastain per George & Tammy sono i migliori interpreti in una miniserie o tv movie. Nella serialità drammatica vincono Jason Bateman per Ozark e Jennifer Coolidge per The White Lotus, in quella comedy trionfano Jeremy Allen White per The Bear e Jean Smart per Hacks. Migliori controfigure a Stranger Things. Premio alla carriera a Sally Field.