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È stata soprattutto una regina della commedia che ha regnato negli anni Ottanta, ma non solo. La duttilità è stata una delle virtù attoriali più apprezzate in Eleonora Giorgi, che ha debuttato addirittura con Roma di Fellini (una piccolissima parte) è stata diretta da Manfredi, Cavani (Oltre la porta), e Brusati e ha fatto anche l’horror con Dario Argento. Ritroviamo alcuni di questi titoli tra i dieci film più significativi con cui vogliamo ricordare la carriera dell’attrice romana.
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Cuore di cane di Alberto Lattuada (1976)
Tratto dall'omonimo romanzo di Michail Afanas'evič Bulgakov, è uno dei titoli più audaci di Alberto Lattuada. Max von Sydow interpreta uno scienziato russo capace di creare un umanoide, un ibrido tra un funzionario moscovita e un cane randagio. La Giorgi interpreta la domestica dello scienziato, Zina, che fraternizzerà con l’uomo-cane. e tenterà di fidanzarsi con la compagna Zoja. Una parodia della società russa e della sua burocrazia, con forti accenti di critica sociale. Nel cast anche Mario Adorf e Cochi Ponzoni.
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Dimenticare Venezia di Franco Brusati (1979), @Webphoto
Dimenticare Venezia di Franco Brusati (1979)
Vincitore del David di Donatello e candidato agli Oscar nel 1979, è uno dei film più personali di Franco Brusati, un ritorno ai temi della coscienza e della memoria materna. Ambientato nella campagna del Trevigiano, il film racconta di una casa di famiglia piena di ricordi e di nostalgie, da cui sembrano improvvisamente fuggire i fantasmi del passato. Vi vivono Marta (Hella Petri), ex cantante lirica, le nipoti Anna (Mariangela Melato) e Claudia (Eleonora Giorgi) e la vecchia balia Caterina (Nerina Montagnani). L’arrivo da Milano di Nicky (Erland Josephson), fratello di Anna, accompagnato da un socio in affari, altererà i precari equilibri. “Un saggio di cinema disancorato da mode e da correnti, ricco di preziosità estetiche desunte da varie arti: musica, pittura, letteratura, teatro. Coadiuvato da prestazioni eccellenti e spalleggiato da tecnici solidi e ben selezionati, il regista presenta un'opera che aggancia per la sua forma e colpisce a fondo per i misteri della vita e dell'uomo su cui invita a meditare con conclusioni finali che si volgono all'ottimismo." ('Segnalazioni cinematografiche', vol. 87, 1979)
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Un uomo in ginocchio di Damiano Damiani (1979), @Webphoto
Un uomo in ginocchio di Damiano Damiani (1979)
Tra i film sulla mafia, questo di Damiani occupa un posto particolare perché si concentra sulla manovalanza, sui "quaquaraquà”. che nella gerarchia dei valori umani concepita dalla filosofia mafiosa, rappresentano i paria. La Giorgi è la moglie di uno di loro, Nino Peralta, impersonato da Giuliano Gemma. Un lavoro con accenti alla Sciascia, preciso nella ricostruzione degli ambienti della malavita palermitana.
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Inferno di Dario Argento (1979), @Webphoto
Inferno di Dario Argento (1979)
Secondo film della trilogia delle Tre madri di Argento – dopo Suspiria (1976) e prima de La terza madre (2007) – Inferno è dei tre capitolo il più audace dal punto di vista visivo, baroccheggiante e sinistro in un modo inedito al cinema dell’orrore di oggi. La Giorgi interpreta Sara, studentessa amica di Rose Elliott, la giovane protagonista andata ad abitare in un'antica casa americana a Rima, infestata dalla terza madre.
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Mani di velluto di Castellano e Pipolo (1979), @Webphoto
Mani di velluto di Castellano e Pipolo (1979)
Adriano Celentano ed Eleonora Giorgi per la prima volta insieme nel film che lancia la carriera nella commedia dell’attrice romana. Celentano, che interpreta un ingegnere milanese che si finge ladro per far breccia nel cuore di una borseggiatrice, vinse il David di Donatello come attore protagonista. Fu un campione d’incassi al botteghino, con la critica che lo avrebbe rivalutato qualche anno più tardi.
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Mia moglie è una strega di Castellano e Pipolo (1980), @Webphoto
Mia moglie è una strega di Castellano e Pipolo (1980)
Sempre diretta da Castellano e Pipolo, stavolta in coppia con renato Pozzetto, la Giorgi è la protagonista di questo bizzarro e divertente tentativo di mescolare horror e comicità, che Pozzetto ritenterà tre anni dopo ne La casa stregata. Altro grande successo di botteghino.
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Nudo di donna di Nino Manfredi (1981), @Webphoto
Nudo di donna di Nino Manfredi (1981)
Eleonora Giorgi viene diretta da Nino Manfredi che con la sua terza e ultima regia. Commedia degli equivoci enigmatica, che fa suo il mistero dell’ambientazione veneziana. Manfredi e Giorgi interpretano una coppia di librai antiquari in crisi. Al punto che lui decide di abbandonare il tetto coniugale e di andare a vivere per un po' a casa di un amico. Lì però scopre qualcosa che lo inquieta e non poco: il ritratto di una donna nuda e senza volto, le cui curve sinuose ricordano fin troppo quelle della moglie.
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Borotalco di Carlo Verdone (1982), @Webphoto
Borotalco di Carlo Verdone (1982)
“Un bel giorno senza dire niente a nessuno me ne andai a Genova e mi imbarcai su un cargo battente bandiera liberiana”: una battuta entrata a far parte del vocabolario di tutti gli italiani. Per dire dello status di cult raggiunto negli anni da Borotalco. La Giorgi qui al suo meglio, al punto da portare a casa un David di Donatello e un Nastro d’Argento come migliore attrice protagonista.
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Sapore di mare 2 di Bruno Cortini (1983), @Webphoto
Sapore di mare 2 di Bruno Cortini (1983)
Secondo capitolo del film vacanziero inaugurato da Carlo Vanzina. Che mette più di uno zampino anche sul sequel, nonostante la regia passi a Cortini. Gli ingredienti restano gli stessi: le spiagge della Versilia, la nostalgia degli anni Sessanta, le belle canzoni e gli amori. Compreso quello che scoppiò tra la Giorgi e Massimo Ciavarro, sul set.
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Compagni di scuola di Carlo Verdone (1988), @Webphoto
Compagni di scuola di Carlo Verdone (1988)
Altro titolo iconico della commedia italiana, un film generazionale che si sarebbe imposto negli anni come spartiacque nella cinematografia del suo autore. Che ritrova Eleonora Giorgi, affidandole il ruolo di Valeria Donati, l’affascinante giornalista in crisi con il marito e compagno di scuola Luca, che ha da poco lasciato.