È morto Treat Williams. Il popolare attore americano, nato nel Connecticut l’1 dicembre 1951, è stato investito da un’auto mentre era alla guida della sua moto, nello stato di New York. Aveva 71 anni.

Attivo dalla metà degli anni Settanta, Williams è stato interprete prolifico e versatile. Dopo il debutto nel noir Deadly Hero di Ivan Nagy (1975) e un ruolo importante in Il vizietto americano di Richard Lester (1976), si afferma a livello globale nel 1979 grazie a Hair di Milos Forman, versione cinematografica dell’amatissimo musical di Broadway in cui interpreta Berger, leader di una comunità hippie e che gli vale una nomination al Golden Globe come nuova star dell’anno. Riceve un’altra candidatura a questo premio per quello che, forse, resta la sua migliore interpretazione: Il principe della città di Sidney Lumet (1981).

All’apice della fama, Williams viene diretto da Steven Spielberg in 1941: Allarme a Hollywood (1979, è un caporale) e Sergio Leone in C’era una volta in America (1984, è il sindcalista colluso), ma anche da Roger Spottiswoode in Caccia implacabile (1981), Vittorio Caprioli in Stangata napoletana (1983), William Tannen in Flashpoint (1984), Joyce Chopra in La prima volta (1985, dal romanzo di Joyce Carol Oates, che gli vale la candidatura agli Independent Spirit Award).

Partecipa anche a The Phantom di Simon Wincer (1996), L’ombra del diavolo di Alan J. Pakula (1997), Deep Rising di Stephen Sommers, In fondo al cuore di Ulu Grosbard (1999), Hollywood Ending di Woody Allen (2002), Urlo di Rob Epstein e Jeffrey Friedman (2010), 127 ore di Danny Boyle (2010). Ha frequentato il cinema italiano con Il nascondiglio di Pupi Avati (2008) e L’estate di Martino di Massimo Natale (2010).

Ritrova una grande popolarità televisiva con la serie Everwood (2002-2006) in cui interpreta Andy Brown, un neurochirurgo di fama mondiale che dopo la morte della moglie si trasferisce tra le montagne del Colorado. Appare come guest anche in Brothers & Sisters (2006), Law & Order (2011), Chicago Fire (2013), CSI (2014) e We One This City (2022). Attivo anche in teatro, vincitore di un Drama League Award, partecipa a spettacoli come Grease, Follies e Love Letters.