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Angelo Badalamenti (Webphoto)
"Today no music”. Così David Lynch, nel suo report quotidiano sul meteo, commenta indirettamente la scomparsa di Angelo Badalamenti, il compositore newyorkese che ha accompagnato il suo cinema da Velluto blu nel 1986.
Badalamenti è morto l’11 dicembre a Lincoln Park, nel New Jersey, all’età di 85 anni. Di origini siciliane (il padre era di Cinisi), nato il 22 marzo 1937 a New York, Badalamenti ha cominciato negli anni Sessanta scrivendo canzoni con Nina Simone e Paul McCartney.
Legato alla musica jazz, vicino al mondo della New Age e interessato alle esperienza dell’elettronica, dopo aver composto alcune colonne sonore con lo pseudonimo di Andy Badale (Gordon’s War nel 1973 e Legge e disordine nel 1974), nel 1986 inizia a collaborare con Lynch in Velluto blu.
Il sodalizio con il regista prosegue con la serie I segreti di Twin Peaks (1990-1991) e i film Cuore selvaggio (1990), Fuoco cammina con me (1992), Strade perdute (1997), Una storia vera (1999), Mulholland Drive (2001) fino alla terza stagione di Twin Peaks (2017).
Badalamenti ha composto colonne sonore anche per altri film, tra i quali I duri non ballano di Norman Mailer (1987), Cortesie per gli ospiti di Paul Schrader (1990), La città perduta di Jean-Pierre Jeunet e Marc Caro (1995), Holy Smoke – Fuoco sacro di Jane Campion (1999), The Beach di Danny Boyle (2000), L’avversario di Nicole Garcia (2002), Evilenko di David Grieco (2004).
Vincitore di un Grammy ed un Emmy Award, Badalamenti ha realizzato l’inno per le Olimpiadi di Barcellona nel 1992 e per il videogioco Fahrenheit della Quantic Dreams nel 2005.