PHOTO
Marisa Paredes al 64. Festival di Cannes
È morta Marisa Paredes. Ad annunciarlo è l’Accademia Spagnola del Cinema, di cui la grande attrice è stata presidente dal 2000 al 2003. Aveva 78 anni,
Considerata una delle attrici più importanti della sua generazione, Paredes ha recitato in più di 75 film, oltre 80 fiction televisive e molte opere teatrali, con i più importanti registi del cinema europeo. Tra le più decorate interpreti nazionali, è stata insignita del Premio Nacional de Cinematografía, la Medalla de Oro al Mérito en las Bellas Artes, la Gran Medalla Vermeil de la Villa de París, sei Fotograma de Plata, il Premio Goya alla carriera.
Teatrante di razza, interprete di Shakespeare, Cechov e Neville, Paredes si afferma sul grande schermo nella commedia Opera prima di Fernando Trueba (1980) ma raggiunge la fama internazionale grazie alla sua collaborazione con Pedro Almodóvar: memorabili le sue interpretazioni come suora in preda alle allucinazioni in L’indiscreto fascino del peccato (1983), mamma diva in Tacchi a spillo (1991), scrittrice in crisi Il fiore del mio segreto (1995), attrice di teatro in Tutto su mia madre (1999), governante in La pelle che abito (2010) più un cameo in Parla con lei (2002).
Paredes trova un grande ruolo grazie a Guillermo del Toro, che la vuole come direttrice dell’orfanotrofio in La spina del diavolo (2001), e ottiene un successo popolare come mamma snob in Reinas – Il matrimonio che mancava (2005) di Manuel Gómez Pereira . La troviamo anche in Golem – Lo spirito dell’esilio (1991) di Amos Gitai, La reina anónima (1992) di Gonzalo Suárez, Tombés du ciel (1993) di Philippe Lioret, Tre vite e una sola morte (1996) di Raúl Ruiz, Profundo carmesí (1996) e Nessuno scrive al colonnello (1998) di Arturo Ripstein, Jonas et Lila, à demain di Alain Tanner (1999), Specchio magico di Manoel de Oliveira (2005). Attiva anche nel cinema italiano, appare in Cronaca di un amore violato di Giacomo Battiato (1988), L’uomo che ama di Maria Sole Tognazzi (2008), La vita è bella di Roberto Benigni (1997) e soprattutto Latin Lover di Cristina Comencini (2015)
Il premier Pedro Sanchez su X: “Sono devastato dalla morte di Marisa Paredes, una delle attrici più importanti che il nostro Paese abbia mai avuto. La sua presenza nel cinema e nel teatro e il suo impegno per la democrazia saranno un esempio per le generazioni successive”.