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Miriam Leone, Marco Manetti, Antonio Manetti, Giacomo Gianniotti in Diabolik chi sei? (credits: Nicole Manetti)
“L’abbiamo sempre negato, ma ora possiamo dirlo: abbiamo fatto una trilogia” confessa Marco Manetti, che insieme al fratello Antonio porta nella sezione Grand Public della XVIII Festa del Cinema di Roma Diabolik chi sei?, terzo atto di una serie iniziata due anni fa con Diabolik e proseguita con Diabolik – Ginko all’attacco!.
“I film non hanno una natura seriale, era importante che ogni film avesse un’impronta diversa – spiega Marco Manetti – e che Diabolik fosse raccontato ogni volta attraverso gli occhi altrui. Nel primo film quelli di Eva Kant, la donna che si avvicina a un mistero. Nel secondo c’è Ginko, l’avversario che non lo trova mai. Nel terzo spieghiamo finalmente chi è Diabolik”. E sulla diversità tra i tre film Antonio Manetti aggiunge: “In Diabolik c’era una ricerca sull’eleganza e sullo stile, per la prima volta ci siamo messi alla prova con gli anni Sessanta. Stavolta invece l’influenza degli anni Settanta si vede anche nelle riprese e nelle musiche funk. È sicuramente un terreno più nostro”.
In Diabolik chi sei? – ispirato all’albo 107 – tornano Giacomo Gianniotti come protagonista e Valerio Mastandrea nei panni dell’ispettore Ginko e Monica Bellucci, ma a dominare la scena sono le donne.
A cominciare da Miriam Leone, ancora una volta nel ruolo di Eva Kant: “I Manetti Bros. sono un genere a sé, entrare nel loro mondo è un grande godimento. Le sorelle Giussani hanno creato Eva affinché lei salvasse sempre Diabolik. Eva ha l’umanità, l’intelligenza, la dialettica per superare i conflitti: in un mondo in bianco e nero, lei porta l’amore. E per la prima volta trova un’altra donna libera e indipendente, che come lei ama al di fuori del matrimonio: Altea”. Cioè la carismatica e anticonvenzionale donna di Ginko, interpretata da Monica Bellucci, già presente in Ginko all’attacco!: “Ho imparato a leggere sui fumetti e ho sempre amato i film di genere, uno stile molto poco ricorrente in Italia che i Manetti fanno meravigliosamente. Altea è una vera creazione: abbiamo lavorato su un accento che la rendesse ancora più misteriosa”.
Produzione di Mompracem con Rai Cinema, prodotto da Carlo Macchitella (scomparso lo scorso 9 marzo, ricordato con commozione da tutti), Manetti bros. e Pier Giorgio Bellocchio in associazione con Astorina e con Bleidwin, Diabolik chi sei vede nel cast anche Pier Giorgio Bellocchio, nel ruolo del sergente Palmer, Chiara Martegiani, Massimiliano Rossi, con Mario Sgueglia, Francesco Turbanti, Emanuele Linfatti, Michele Ragno, Amanda Campana, Andrea Arru, Max Gazzè, con la partecipazione di Carolina Crescentini, Paolo Calabresi, con Lorenzo Zurzolo, con la partecipazione straordinaria di Barbara Bouchet.
Nelle sale dal 30 novembre distribuito da 01 Distribution, nel segno del girl power: “Le Giussani hanno creato dei personaggi femminili che potevano far pensare a loro stesse – riflette Bellucci – perché non erano solo creatrici, ma anche imprenditrici. E in una società come quella degli anni Sessanta hanno fatto la rivoluzione”. “Diabolik, Ginko, Eva e Altea sono tutti intelligenti e forti – spiega Marco Manetti – ma con una sola cosa che li rende diversi: le donne mettono l’intelligenza e la forza al servizio del sentimento. I maschi non ne sono capaci”. E aggiunge Antonio Manetti: “In un mondo dominato dai maschi, è bene che le Eva e le Altea escano allo scoperto”.