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“Mi sono avvicinato all’epica con il giusto rispetto per entrambi i miei paladini. Aggiungendo una vena sovversiva, unica. Avevo diretto Hugh Jackman in Real Steel e Ryan Reynolds in Free Guy, ma qui sono diventati il rosso e il giallo, Deadpool e Wolverine. Mi sono scoperto un fan di quello che incarnavano. Sono stato cineasta e spettatore. Generare emozione è la base di ogni esperienza cinematografica, è la forza del nostro lavoro. Lo stop durante lo sciopero ci ha permesso di ragionare meglio sul processo creativo, e di essere pronti al ritorno sul set”, spiega Shawn Levy, regista di Deadpool & Wolverine.
Il film uscirà il 24 luglio e potrebbe essere un ritorno al successo per la Marvel. Oltreoceano hanno previsto un’apertura da 165 milioni di dollari. Si tratta del terzo capitolo legato alla saga di Deadpool, che si fonde con l’epopea di Wolverine. Prima della conferenza stampa, ci hanno fatto vedere in anteprima 37 minuti dei 127 totali. Non possiamo esprimere giudizi, e neanche raccontare molto. Sarà la prima avventura Marvel ad avere la classificazione R negli Stati Uniti. La violenza è presente, e Deadpool si conferma sopra le righe. Deve ritrovare Wolverine per salvare l’universo, anche se il paladino degli X-Men è morto in Logan. Come riportarlo in vita? Niente spoiler. Il nemico da sconfiggere sembra essere Cassandra Nova, la sorella gemella del professor Xavier, il leader degli X- Men.
Ryan Reynolds è Deadpool: “Penso sia un sogno vedere Wolverine vicino a Deadpool. Abbiamo lavorato tanto, cercando di capire come trovare un giusto equilibrio in questa strana coppia. Volevamo fare qualcosa di diverso dal classico film Marvel, e penso che ci siamo riusciti. Passando dal sorriso a qualcosa di più complesso. Non è semplice recitare spesso con una maschera, è come essere un clown, richiede professionalità. Non ci si sente liberi, anche perché Deadpool è il frutto di tante trasfigurazioni. Ma per me è stato naturale, dai movimenti alla modulazione della voce”.
Hugh Jackman è Wolverine: “Avevo paura che Logan sarebbe stata la fine di Wolverine. Ma in qualche modo sapevamo che non potevamo fare così. Ero in bolletta, così ho accettato (ride, ndr). A parte gli scherzi, è stato bello giocare con i generi. Passare dal lato più drammatico mostrato in Logan ai toni più leggeri legati al personaggio di Deadpool. È stimolante immergersi nella psicologia di Wolverine, che non è mai scontata. Il multiverso fornisce infinite possibilità. Ero sdraiato nella mia camera da letto in Australia, avevo davanti le mille versioni di Wolverine. E segnavo tutte quelle che avrei interpretato. Si tratta di un viaggio inesauribile”.
Emma Corrin è Cassandra Nova: “Presto il volto a una donna che sa bene che cosa vuole, sa essere determinata. Mi colpisce il suo stile, il percorso di trasformazione che abbiamo portato avanti. Ha una sua gestualità, un modo di muoversi, di porsi. Riserverà grandi sorprese”.