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10 giorni con i suoi - Foto Loris T. Zambelli
“Non esiste una comicità buona o una cattiva, esistono degli sguardi sul mondo a seconda di quel che ti è più affine”, così Fabio De Luigi – definito da un giornalista “il volto buono di Angelo Duro” – alla presentazione di Dieci giorni con i suoi, al cinema dal 23 gennaio con Medusa.
Dopo il grande successo dei primi due film (Dieci giorni senza mamma vinse il Biglietto d’oro nel 2019 e Dieci giorni con Babbo Natale, doveva essere il film di Natale di Medusa, ma a causa della pandemia non uscì nelle sale) arriva il terzo capitolo della saga della famiglia Rovelli interpretato dall’ormai solida coppia De Luigi-Valentina Lodovini e diretto da Alessandro Genovesi ovvero Dieci giorni con i suoi.
I suoi sono i Paradiso, una famiglia pugliese formata dalla coppia Giulia Bevilacqua e Dino Abbrescia e pronta ad accogliere la giovane Camilla (Angelica Elli), la figlia maggiore dei Rovelli, decisa a trasferirsi in Puglia per studiare all’università e soprattutto per andare a convivere con il loro primogenito (Gabriele Pizzurro). L’incontro tra i due nuclei, per rimanere in tema, non sarà paradisiaco. Nel cast anche i giovanissimi Bianca Usai, Matteo Castellucci e Leone Cardaci.
“In dieci giorni accade di tutto - dice Valentina Lodovini -. Come genitori ci troviamo ad affrontare un cambiamento importante perché nostra figlia lascia casa. Io la appoggio in questa sua scelta, ma non tutti la prenderanno così bene”.
E De Luigi: “Io sono fra quelli che non la prenderanno bene. Sono l’ottuso”. Mentre Dino Abbrescia: “I Rovelli arrivano prepotentemente nella nostra vita. Noi siamo una famiglia naïf, di pugliesi aperti e contenti di conoscerli. Anche se a tratti invadenti, soprattutto con il cibo”. E Giulia Bevilacqua: “Il mio personaggio è intrappolato in un ruolo in cui apparentemente è tutto perfetto. E’ una donna cotonata, ma a un certo punto esce fuori la bestia che è in lei perché non ce la fa più”.
Prodotto da Iginio Straffi e Alessandro Usai per Colorado Film in associazione con Medusa e in collaborazione con Prime Video, il film esce nelle sale in un momento d’oro per il cinema italiano, che vede in testa al box office ben tre italiani: Angelo Duro con Io sono la fine del mondo in prima linea (5,8 milioni di euro al botteghino) seguito da L’abbaglio e Diamanti.
“Speriamo di essere il quarto film a far parte di questo podio e il primo dopo tutti gli altri - dice il regista -. Il film di Andò ha un budget importante. Anche quello di Ozpetek non è un filmetto e Nunziante fa film quasi hollywoodiani. Speriamo che anche il nostro vada bene visto che ce l’abbiamo messa tutta. Per noi questo film è una specie di appuntamento fisso, è come ritrovarsi a Natale, attraverso la commedia cerchiamo di arrivare a tante persone anche con messaggi più profondi”.
E Giampaolo Letta, ad di Medusa, commenta: “Sono tre film molto diversi tra loro. Sta tornando nel pubblico la curiosità verso il cinema italiano che è molto vario e offre diverse possibilità per tutti. Si ride e si riflette e c’è un approfondimento anche per le situazioni sociali”.
Su un possibile sequel visto il successo dei due precedenti il regista però ci va cauto: “I sequel si fanno se i prequel vanno bene quindi vediamo ora come va questo”.