PHOTO
Stefano Accorsi e Fabio De Luigi in 50 km all'ora (credits: Loris T. Zambelli)
“Una commedia sulla tenerezza maschile”. È il nuovo film, dal 4 gennaio al cinema con Eagle, di Fabio De Luigi che viaggia a 50 km all’ora (questo il titolo) attraverso l’Emilia Romagna insieme a Stefano Accorsi. Entrambi nei panni di due fratelli che, dopo la morte del padre (Alessandro Haber), si ritrovano a bordo di due motorini scassati e ricostruiscono il loro legame perduto con un tuffo nel passato. “Sono alla mia terza regia e volevo fare qualcosa di più maturo - dice Fabio De Luigi -. Ho raccontato gli aspetti affettivi dell’universo maschile e un riavvicinamento tra due persone. Questo è un viaggio di formazione fuori tempo massimo. Ho scritto la sceneggiatura insieme a Giovanni Bognetti”.
Un film pieno di incontri, nel cast anche Elisa Di Eusanio, Giorgia Arena, Barbara Abbondanza, Miriam Previati, e di sketch: dalla scena del ballo in cui De Luigi ne è uscito con una vera e propria ernia inguinale alle corse rocambolesche sui motorini fino alle grandi abbuffate al ristorante cinese. Ma anche un film sulla fratellanza. “Ho due fratelli molto più grandi di me, io sono insomma un colpo di tacco- dice De Luigi-. Se faccio questo lavoro lo devo anche a mio fratello Danilo perché anche lui è un grande appassionato di comicità e da piccoli facevamo tantissime gag insieme. Io sono un cretino di mio, ma insieme ci davamo man forte”.
Qui invece, al suo fianco, pronto a dargli man forte c’è Stefano Accorsi. “Questo è un film sulla sensibilità maschile- commenta Stefano Accorsi-. Amo la grazia di Fabio De Luigi. Ha un humour tutto suo e riesce a essere accattivante anche quando dice le peggio cose. Sono un grande fan di tutta la comicità e questa è una commedia umana con due personaggi che passano di continuo da un registro all’altro. Ridere è fondamentale nella vita, così come prendersi un po’ in giro. E in questo road-movie c’è sempre qualcosa che sdrammatizza e che riporta alla leggerezza”.
Realizzato con il sostegno della Emilia Romagna Film Commission e girato in Emilia-Romagna, la terra dei due protagonisti, che neanche a farlo apposta rappresentano le due parti: l’uno (De Luigi), romagnolo, nato a Santarcangelo di Romagna, l’altro (Accorsi), emiliano di Bologna. “Abbiamo tolto il trattino all’Emilia Romagna - scherza Fabio De Luigi-. La differenza tra l’una e l’altra sta nel fatto che se tu prendi la via Emilia da Piacenza e scendi verso l’Adriatico e ti fermi ad ogni porta dicendo: ho sete, finché ti danno l’acqua sei in Emilia, quando ti danno il vino sei in Romagna”.
E Accorsi controbatte: “Se chiedi da mangiare e ti danno le tagliatelle e i tortellini sei in Emilia, se invece ti danno un pezzo di piadina secca sei in Romagna”. Veri e propri membri del cast anche i due vecchi motorini. “In Romagna li chiamiamo motore e da noi sono una religione- spiega De Luigi-. Abbiamo cercato due vecchi motorini da modificare, uno più smargiasso, tamarro e con le frange, quello che guida Stefano, l’altro, il Ciao ossia il mio, più sobrio, con una marmitta a trombetta e con una sella un po’ sgraziata”.
Il film è prodotto da Iginio Straffi e da Alessandro Usai e da Colorado Film in associazione con Sony, alla sua prima produzione di un film italiano che andrà nelle sale. Le riprese comunque non sono state semplici perché è stato girato proprio durante l’alluvione che ha gravemente colpito l’Emilia Romagna. “Per due settimane ha diluviato ininterrottamente- racconta il regista-. Abbiamo dovuto girare alcune scene, che inizialmente erano all’aperto, al chiuso e modificare molte location. Ma la situazione plumbea si sposava bene con la trama del film che parte dalla morte di mio padre”. “Abbiamo fatto di necessità virtù”, commenta infine Alessandro Usai. E su una possibile serie o un sequel di 50 km all’ora, De Luigi fa capire che ci spera.