"Il David di Donatello è la festa del cinema, l'Oscar italiano. La presentazione delle candidature ci consente ogni anno un'occasione di riflessione sul valore dell'industria della cultura cinematografica, sui suoi percorsi creativi, sui suoi orizzonti".

Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella incontra come da tradizione al Quirinale ("intuizione che ebbe anni fa Gian Luigi Rondi", come ricordato dallo stesso Capo dello Stato), tutti (o quasi, tra gli assenti Valerio Mastandrea e Elio Germano) i candidati ai 69° David di Donatello, che saranno assegnati questa sera durante la cerimonia di premiazione a Cinecittà, trasmessa in diretta da Rai 1 (ore 20.35), con la conduzione affidata a Carlo Conti e Alessia Marcuzzi.

"La storia del nostro Paese, la storia della Repubblica e delle conquiste di libertà e democrazia, è passata dal grande schermo", ricorda ancora Mattarella, che in un passaggio cita anche Alberto Lattuada: "Nulla è in grado di rivelare come il cinema i fondamenti di una nazione", discorso che il regista fece pochi giorni prima il 25 aprile 1945, alla prima riunione dell'Associazione culturale del cinema italiano.

"La Storia è sempre un percorso. Memoria e cambiamenti si rincorrono e si alimentano. Le novità e le rotture non rimuovono il passato, ma lo possono reinterpretare selezionando esperienze e chiavi di lettura", ha aggiunto il Presidente della Repubblica, congratulandosi con chi ha già ottenuto vari riconoscimenti, oltre a quelli Speciali per la carriera (Milena Vukotic, Giorgio Moroder e Vincenzo Mollica, con quest'ultimo che ha ribadito quanto "i film necessari sono quelli che entrano a far parte della tua autobiografia", oltre a un delizioso ricordo di Lello Bersani, che gli fece copiare tutti i numeri della sua agenda quando da giovane entrò in Rai), come ad esempio Paola Cortellesi (David dello Spettatore per C'è ancora domani), Margherita Giusti per il cortometraggio (The Meatseller) e Justine Triet per il miglior film internazionale (Anatomia di una caduta): "Si potrebbe dire tre donne premiate, un bel segnale; ma non lo farò: mi apparirebbe improprio e riduttivo, perché quanto avvenuto va considerato nella normalità", dice ancora Mattarella.

Normalità è anche fare il possibile affinché molte sale cinematografiche non chiudano: "Molte sale continuano a soffrire, anche dopo la ripresa post-pandemia e non sono poche le città di piccole e medie dimensioni che non dispongono più di sale accessibili. E' un tema che presenta evidenti risvolti sociali, e non può essere considerato soltanto dal punto di vista degli equilibri commerciali. Le sale sono un luogo di incontro", ha ribadito il Presidente della Repubblica, che ha concluso così il suo discorso: "Abbiamo bisogno del cinema. Della sua sensibilità, della sua arte, delle sue visioni plurali. La storia del cinema ci ha fatto conoscere e apprezzare queste capacità".

Ad introdurre la mattinata Teresa Mannino, che ha ricordato a modo suo il perché di questa cerimonia al Quirinale: "L'emozione di trovarsi in un luogo così imponente come il Quirinale ci ricorda quanto il cinema sia determinante nelle nostre vite. Io ad esempio ho indossato per dieci anni gli scaldamuscoli, a Palermo, dopo aver visto Flashdance. Il cinema italiano, poi, ci ha insegnato a camminare con un abito lungo dentro a una fontana (riferendosi a La dolce vita, ndr), quello americano a disinnescare una bomba, ma sempre quando manca un solo secondo".

Prima del discorso di Mattarella, sono intervenuti Piera Detassis, Presidente e Direttore Artistico dell'Accademia del Cinema Italiano - Premi David di Donatello, e Gennaro Sangiuliano, ministro della cultura.

La prima ha ricordato quanto sia stato importante quest'anno per il nostro cinema, "le candidature ci raccontano e per la prima volta il film premiato dagli spettatori è anche candidato come miglior film (C'è ancora domani, ndr), dal 2020 a oggi su 100 interpretazioni candidate, 38 sono di persone alla prima nomination, su 16 vincitori sono 7 quelli alla prima vittoria. La cerimonia di stasera poi, nei teatri di Cinecittà, sarà anche un viaggio tra i mestieri del cinema, ma la serata dei David, questa giornata, non è solamente la serata scintillante delle statuette, bensì l'apice di un lavoro quotidiano, sul versante della formazione e la promozione del cinema, intercettando le richieste delle varie associazioni, di filiera e dei lavoratori dello spettacolo e degli artisti, con particolare attenzione all'inclusione di genere e al nuovo spettatore. Proprio da questo lavoro di ascolto e collaborazione con Agis Scuola, Anec, Alice nella Città, Anica, Netflix, U.N.I.T.A., Ente dello Spettacolo nascono progetti importanti, come Becoming Maestre, Uniti per la Scuola e il David Giovani, votato da migliaia di studenti delle scuole secondarie. Sempre guardando al futuro abbiamo immaginato due nuovi riconoscimenti: il David per il miglior casting, assegnato a partire dalla prossima edizione, e il David Rivelazioni Italiane, sei interpreti under 28 che conoscerete tutti stasera sul palco dei David".

Il ministro Sangiuliano, invece, dopo aver ricordato il privilegio di aver condiviso nove anni di lavoro insieme a Vincenzo Mollica (durante la vicedirezione del Tg1), ha ribadito la centralità e l'importante del cinema, "arte capace di restituire visibilità alle arti più antiche. Ed è per questo che vi esorto - rivolgendosi a tutti gli artisti presenti, registi, attori, sceneggiatori, direttori della fotografia, compositori, montatori, scenografi, costumisti - di continuare a emozionarci, a farci piangere e a farci ridere. Il vostro operato continua anche dopo che si sono accese le luci in sala, il germe della vostra arte è altamente contagioso e nessuno di noi vuole vaccinarsi per evitare di contrarlo. Come ministro della cultura vi assicuro che farò la mia parte fino in fondo".

TUTTE LE CANDIDATURE AI DAVID DI DONATELLO 2024

LEGGI I PRONOSTICI: CHI VINCERÀ?