Leone d’Oro a Venezia 2002, il film esprime una versione unilaterale di una pagina di storia socio-religiosa dell’Irlanda degli anni Sessanta. Ma stimola la consapevolezza e l’urgenza di rinnovarsi come sincera volontà di conversione
A cinquant’anni dal massacro del Circeo, torniamo sul film tratto dal romanzo di Edoardo Albinati. In cui manca la mano di un autore che riesca a “sistemare” una narrazione straboccante
Nel grande film di Clint Eastwood ci sono poche ed essenziali parole, compresa quella di Dio che si propone nella sua pietà misericordiosa nell’immagine del Figlio crocifisso
Nel film di Marco Bellocchio c’è la sincera e ragionevole volontà di sorprendere e sconvolgere. A disturbare davvero non è la blasfemia ma l’ipocrisia che uccide la vita e riduce le relazioni in passioni e martiri
Nomi altisonanti scesero in campo per allontanare Fellini dalla fede. Ma questo film sulla creatività artistica e sulla libertà creativa si scaglia contro il pregiudizio ideologico che ha tentato di sotterrare spiriti liberi e critici
In Antichrist non c’è un barlume di grazia ma solo castigo. L’inferno del resto, non è altro che assenza e mancanza. Ma ciò non può essere attribuito a una volontà divina che invece ci ha pensati liberi di scegliere anche il male
In The Room Next Door il regista spagnolo ha affrontato il tema della eutanasia senza livori ideologici. Calandosi nel dramma dell’esistenza con dolente partecipazione e toccante umanità
Il film di Mungiu è sgradevole e sconvolgente, ma suscita pietà e invoca compassione: chiede allo spettatore di stare vicino alle protagoniste e di considerare il loro dolore
Contestato dai cattolici e dai politici, proibito in Spagna sino all’avvio della Transición post-franchista ma premiato a Cannes con la Palma d’Oro: più che religioso, è un film visionario e politico, mai blasfemo e con un’aura spirituale laica e sferzante