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Claudio Bisio e Vittoria Puccini in Vicini di casa
"Non è un film sullo scambio di coppia, ma una commedia che scombina le carte. Il tema è aprire le porte di casa alle persone e alla vita”.
A dirlo è il regista Paolo Costella che oggi ha presentato il suo nuovo film con Claudio Bisio, Vittoria Puccini, Valentina Lodovini e Vinicio Marchioni, in uscita nelle sale dall’1 dicembre distribuito da Medusa.
Non sono Perfetti Sconosciuti, ma questa volta sono Vicini di Casa, anche se l’assonanza tra i due lungometraggi è evidente, d’altronde lo stesso Costella aveva collaborato alla sceneggiatura del film diretto da Paolo Genovese nel 2016.
Questa è una storia in cui c’è unità di tempo e di luogo per cui in effetti può ricordare Perfetti Sconosciuti, ma in realtà è un remake di una commedia spagnola che si intitola Sentimental. Mi sono divertito a mettere in imbarazzo i personaggi”, prosegue il regista che mette in scena le dinamiche relazionali tra quattro personaggi.
Giulio e Federica (Bisio e Puccini) una coppia insieme da anni e ora parecchio in difficoltà: il sesso un lontano ricordo e la rassegnazione come norma di vita. E i loro vicini del piano di sopra, la psicologa Laura e il pompiere Salvatore (Lodovini e Marchioni), una coppia affiatata, vitale, vivace, nonché parecchio aperta. Il preambolo è: “Faremo solo discorsi da vicini di casa come se fossimo in ascensore”. Ma poi non sarà così perché si scopriranno tutti maestri degli argomenti controversi e delle provocazioni.
Il jazz fa da colonna sonora. “Mi sono ricordato tanti film di Woody Allen nei quali il jazz accompagnava bene il testo. Le musiche sono di Alessandro Di Virgilio. Poi c’è anche la musica country, messa perché stemperava la tensione”.
Quinto personaggio della storia, la bellissima casa romana dove si svolge tutta la cena. “È una casa piena di cinema, era di Geppi Mariani. È una casa bellissima che sta vicino all’orto botanico. Lì vi esordì Christian De Sica con il suo primo film da regista intitolato Faccione e io facevo l’aiuto regista”.
Piatti afrodisiaci per cena e le donne che di sicuro hanno più polso degli uomini. Ma cosa è afrodisiaco nella vita? “Il buon cinema- risponde Valentina Lodovini-. E non è una risposta paracula. È importante vivere le esperienze con la collettività. Le donne in questa commedia sull’amore sono quelle che non fanno finta di nulla e che affrontano le proprie frustrazioni, perché la verità è che il tempo può deteriorare le coppie”.
E Vittoria Puccini: “La comunicazione è ciò che tiene la coppia viva. Tutto ciò che ti toglie la fame e la sete può essere afrodisiaco. Anche il desiderio e la mancanza. Qui le donne sono prevalenti perché sono un po’ il motore del cambiamento. È Federica che invita i vicini e cerca di fare uscire Giulio dalla dimensione di sarcasmo che lui usa per non affrontare i problemi di coppia”.
E Claudio Bisio aggiunge: “Afrodisiaco è guardarsi negli occhi, parlarsi e poi toccarsi. Guardare il telefonino invece è pochissimo afrodisiaco. Tant’è che in questo film non esistono i social”.
Infine conclude Letta (Medusa): “Questo è un film sulle coppie che fa venire fuori alcune tematiche in modo elegante e delicato. I tabu possono essere trattati in modo gradevole”.