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Chiara Martegiani in Antonia, serie in 6 episodi su Prime Video
“Io so bene chi sono e cosa voglio”. Lo pensa e lo dice Antonia, attrice che a seguito di un “incidente” abbastanza “imbarazzante”, viene allontanata dal set dell’unico lavoro sicuro che aveva fino a quel momento, una soap “sugli avvocati” dove ormai la gente ha imparato a conoscerla grazie al personaggio di Adelaide, una segreteria.
Ma davvero Antonia sa bene chi è e che cosa vuole? O forse quell’incidente, quella perdita improvvisa che le macchia di sangue il bel tailleur grigio di scena, non è invece la prima spia di un qualcosa che la porterà a dover riconsiderare gran parte di sé, e della sua vita?
Antonia è Chiara Martegiani, Antonia è “un personaggio nato perché sentivo l’esigenza di raccontare un periodo particolare della mia vita: attraversavo un momento di crisi, personale, di identità, lavorativa, avevo 31 anni e ancora non sapevo bene cosa fare. E mi è venuta questa idea, alla quale ho iniziato a lavorare insieme a Elisa Casseri e Carlotta Corradi. E proprio mentre eravamo in piena fase creativa, di scrittura, mi è stata diagnosticata l’endometriosi. Elemento che a quel punto è entrato a gamba tesa dentro questa storia”.
Disponibile dal 4 marzo in sei episodi su Prime Video, Antonia vede anche la partecipazione di Valerio Mastandrea (compagno di vita di Chiara Martegiani) come interprete, è Manfredi, il compagno della protagonista, e supervisore creativo: “Abbiamo la fortuna/sfortuna di condividere anche la vita oltre il lavoro e la magia di questo mestiere è che ti consente di costruire figure come quella di Manfredi, uomo non stereotipato, solido, con un lavoro umile, che sa aggiustare tutto, comprensivo, praticamente un altro uomo rispetto a me”, dice ridendo l’attore, attualmente in post-produzione con il suo secondo lavoro da regista, Nonostante: “Oggi è un giorno importante, che segna una sorta di liberazione, perché finalmente liberiamo questa gallina e lunedì la gente la potrà vedere”.
Il riferimento alla gallina non è casuale, “animale di potere” (una sorta di trip sciamanico al terzo episodio servirà a capirlo meglio…) che in più di qualche frangente accompagnerà l’incedere e le visioni di Antonia, donna che all’indomani di questa diagnosi inaspettata inizia uno strano percorso alla scoperta di sé: “L’effetto terapeutico che questa serie ha avuto è stato principalmente nel rapporto tra me e questo lavoro, che forse per la prima volta ho cercato di affrontare divertendomi, per quanto riguarda l’endometriosi invece il percorso era stato fatto prima, dato che nel frattempo ero già diventata mamma e quindi per affrontare la strada del personaggio è stato come ripercorrere un tragitto all’indietro”.
“Voi donne siete destinate a convivere con il dolore”, frase che riemerge dai meandri dell’Antonia ragazzina, dopo la prima visita ginecologica, e che in qualche modo diventa la linea guida contro la quale tentare di ribellarsi nel corso della serie, ideata come detto da Martegiani, scritta insieme a Elisa Casseri e Carlotta Corradi, una produzione Fidelio e Groenlandia (una società del Gruppo Banijay) in collaborazione con Prime Video, in collaborazione con Rai Fiction.
"Volevamo raccontare questa storia con leggerezza, anche nella vita cerco di prendere tutto con ironia: Antonia è una donna con i suoi difetti, scomoda, non necessariamente simpatica all'inizio, perché poi piano piano magari ti ci puoi affezionare capendo insieme a lei che aveva vissuto fino a quel momento con una malattia che non sapeva di avere”, spiega Chiara Martegiani.
L’endometriosi – riportiamo dal sito del Ministero della Salute: ne sono affette “il 10-15% delle donne in età riproduttiva; la patologia interessa circa il 30-50% delle donne infertili o che hanno difficolta a concepire. Le donne con diagnosi conclamata sono almeno 3 milioni. Il picco si verifica tra i 25 e i 35 anni, ma la patologia può comparire anche in fasce d'età più basse. La diagnosi arriva spesso dopo un percorso lungo e dispendioso, il più delle volte vissuto con gravi ripercussioni psicologiche per la donna – diventa allora non solo semplice “espediente” narrativo, ma esempio di qualcosa di più profondo.
“Se non si cambia si muore”, dice ad un certo punto una psicoterapeuta, e nel caso specifico per provare a guarire dall’endometriosi, le possibilità – come ricorda anche Mastandrea – sono due: “O diventando madri o scegliendo di non essere più fertili, anticipando la menopausa”.
La drammaticità di questo bivio viene però affrontata nella serie attraverso il filtro dell’ironia: “La messa in scena doveva essere lo sguardo di Antonia, ricopriva tutti i luoghi, i personaggi. L'ironia viene da questo sguardo un po' scassato, non performante, capace di creare un mondo vasto dove la protagonista potesse invitare gente nuova nella sua vita. Con Mastandrea ci siamo spesso confrontati sul fatto che però tutto questo, nonostante una cifra molto pop, agile, dovesse comunque mantenere una certa autenticità”, spiega la regista Chiara Malta (fresca vincitrice del César in Francia per il miglior film d’animazione, Linda e il pollo, diretto insieme a Sébastien Laudenbach), che aggiunge: “L’altro aspetto che volevamo evitare assolutamente era quello della compassione. Antonia ha una malattia, quindi sin da subito abbiamo allontanare lo spettro del pietismo e per questo alle prime il personaggio può risultare anche antipatico. Andando avanti capiamo invece quante e quali sfumature definiscono quel carattere, l’empatia arriva strada facendo. Anche perché mi sembra che in molte situazioni il prezzo del riscatto per le donne è stato quello di dover per forza passare attraverso il racconto di qualche eroina, quando in realtà anche le donne non ce la fanno. E quindi è bello che si possa raccontare personaggi così, non necessariamente vincenti”.
Completano il cast della serie Barbara Chichiarelli (è Radiosa, l’amica del cuore di Antonia, “donna che ha appena partorito e che si sente esclusa dalla vita che faceva prima. La sua isteria è funzionale per risaltare invece la novità rappresentata dal personaggio di Antonia”, dice l’attrice), Leonardo Lidi (il compagno di Radiosa), Emanuele Linfatti (è Michele, ragazzo che entra nella vita di Antonia per caso, una sorta di “disadattato ma non gliene frega nulla, e porta Antonia a capire che si può vivere semplicemente come si è”, dice l’attore) e Chiara Caselli, che interpreta la mamma della protagonista.