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Emanuela Fanelli e Paola Cortellesi in C'è ancora domani (credits: Luisa Carcavale)
Un David di Donatello possiamo già svelarlo, senza aspettare l’annuncio ufficiale dell’Accademia del Cinema Italiano: è il David dello spettatore, assegnato al film con il maggior numero di presenze in sala entro la fine di febbraio, e che quest’anno andrà evidentemente a C’è ancora domani e ai suoi cinque milioni di paganti. Ma, in attesa delle candidature (3 aprile) e della premiazione (3 maggio: ma non sarebbe il caso di anticipare almeno a febbraio e allinearsi agli altri grandi premi europei, Goya e César in primis?), vediamo chi sono i principali favoriti per un posto in cinquina per la 69a edizione dei David.
Miglior film
Sulla carta, sono due i titoli da battere. Uno è C’è ancora domani di Paola Cortellesi: è quel che si dice “il film dell’anno”, fenomeno nazionale che ha superato i due campioni del mondo, Barbie e Oppenheimer, intercettato un tema molto sentito (la violenza di genere), rivisitato una tradizione (la commedia neorealista), incontrato un pubblico transgenerazionale, portato in cassa più di 36 milioni di euro. Da quando il David è un premio competitivo (1981, 26a edizione), è capitato solo in due occasioni che il riconoscimento al miglior film andasse a un’opera prima (Ricomincio da tre nell’81, La ragazza del lago nel 2008).
L'altro è Io capitano. Che ha quattro punti di forza: la candidatura all’Oscar per il film internazionale come volano (chissà se la polemica sugli errori strategici per la corsa alla statuetta avrà una ricaduta sul voto…); il tema da dibattito (l’odissea di un immigrato); l’amore dell’Accademia per Matteo Garrone (è un maestro contemporaneo già vincitore del David al miglior film per Gomorra, 2009, e Dogman, 2019); il buon successo di pubblico (4 milioni e mezzo con 800.000 presenze).
Un posto in cinquina dovrebbe ottenerlo anche La chimera di Alice Rohrwacher, già in concorso a Cannes, miglior risultato al botteghino (certo, 1,2 milioni non è esattamente un trionfo…) per la regista già candidata all’Oscar per il corto Le pupille e ora destinato a un cammino internazionale che potrebbe riservare sorprese nella prossima awards season (proprio oggi, 29 marzo, esce negli Stati Uniti con Neon, che negli ultimi anni ha distribuito Parasite e Anatomia di una caduta).
Sulla Croisette c’erano anche i film di due maestri già molto celebrati dai David (ne hanno vinti sette a testa): Rapito dell’ottantaquattrenne Marco Bellocchio che negli ultimi tempi è diventato un protagonista dei David; e Il sol dell’avvenire di quel Nanni Moretti che potrebbe tornare in gara dopo aver saltato un giro con Tre piani (fuori dalle principali candidature per la prima volta dal 1986, a suo modo un fatto storico).
In corsa per la candidatura ci sarebbero anche due Favino movies dell’annata, lo storico Comandante di Edoardo De Angelis e il sorprendente noir milanese L’ultima notte di Amore di Andrea Di Stefano (a naso ci sembrano minori le chance per l’ambizioso ma poco fortunato Adagio di Stefano Sollima), ma anche la commedia Mixed by Erry di Sydney Sibilia e il period Lubo del già premiato Giorgio Diritti. Da non escludere qualche outsider tra le opere prime, in primis l’impegno civile del grottesco Palazzina Laf di Michele Riondino.
- Probabili candidati: C’è ancora domani (Wildside/Vision); Io capitano (Archimede/Rai Cinema/Pathé/Tarantula); Il sol dell’avvenire (Sacher/Fandango/Rai Cinema); La chimera (Tempesta/Rai Cinema); Rapito (Ibc/Kavac/Rai Cinema)
Miglior regista
Che sia la volta del primo David a una regista? Dall’81, le registe candidate al premio sono state solo sette: Francesca Archibugi (due volte, ’91 e ’93, in entrambi i casi battuta da due uomini, vincitori ex-aequo: la dice lunga, vero?), Wilma Labate (’97), Cristina Comencini (2008), Alice Rohrwacher e Valeria Golino (2020), Emma Dante e Susanna Nicchiarelli (2021). Paola Cortellesi è fuori dai giochi: essendo un’esordiente, non può competere per la miglior regia (curiosità: è una modifica del regolamento entrata in vigore all’indomani del trionfo di Andrea Molaioli, miglior regista e miglior deb per La ragazza del lago). Quest’anno sarebbe assurdo ignorare la stessa Rohrwacher, una che in Italia ha vinto davvero poco se paragonata agli altri favoriti dell’annata, Matteo Garrone (3 David come regista), Marco Bellocchio (4) e Nanni Moretti (1).
Ambiscono a un posto in cinquina anche Edoardo De Angelis (una sola candidatura nel 2017), Giorgio Diritti (vincitore nel 2021), Emma Dante (Misericordia), Sydney Sibilia, Andrea Di Stefano e Stefano Sollima (per tutti e tre sarebbe la prima volta in gara). Da non sottovalutare i riscontri per venerati maestri come Pupi Avati (una vittoria e 6 candidature nella categoria, La quattordicesima domenica del tempo ordinario) e Liliana Cavani (mai nominata né premiata come regista, L’ordine del tempo).
- Probabili candidati: Marco Bellocchio (Rapito); Edoardo De Angelis (Comandante); Nanni Moretti (Il sol dell’avvenire); Matteo Garrone (Io capitano); Alice Rohwracher (La chimera)
Miglior esordio alla regia
Vincitrice annunciata, Paola Cortellesi potrebbe diventare la prima attrice premiata come miglior regista esordiente (nonché la terza consecutiva dopo Laura Samani e Giulia Steigerwalt e la quinta nella storia considerando anche Archibugi e Roberta Torre). In generale la cinquina potrebbe fotografare un’annata caratterizzata dai debutti di alcuni attori: Micaela Ramazzotti (Felicità, Leone del Futuro a Venezia), Michele Riondino (Palazzina Laf), Giuseppe Fiorello (Stranizza d’amuri, più di un milione in sala), Pilar Fogliati (Romantiche), Claudio Bisio (L’ultima volta che siamo stati bambini, quasi 2 milioni al botteghino), Alessandro Roia (Con la grazia di un Dio), Giuseppe Battiston (Io vivo altrove).
In pole position anche autori nascenti come Tommaso Santambrogio (Gli oceani sono i veri continenti, visto alle Giornate degli Autori), Alain Parroni (premiato a Venezia con Una sterminata domenica), Giacomo Abbruzzese (Disco Boy, in concorso a Berlino), Simone Bozzelli (Patagonia, passato a Locarno), Lyda Patitucci (Come pecore in mezzo ai lupi), Brando De Sica (Mimì – Il principe delle tenebre), Emilia Mazzacurati (Billy).
- Probabili candidati: Paola Cortellesi (C’è ancora domani); Giuseppe Fiorello (Stranizza d’amuri); Pilar Fogliati (Romantiche); Micaela Ramazzotti (Felicità), Michele Riondino (Palazzina Laf)
Miglior sceneggiatura originale e miglior sceneggiatura non originale
Sono categorie che spesso rappresentano l’unico modo per premiare un film meritevole altrimenti fuori dai giochi (negli ultimi anni Nico, 1988, Chiamami col tuo nome, Martin Eden, Ariaferma), ma quest’anno non è del tutto corretto ipotizzare che a trionfare sia chi non vince i David per film o regia. Tra le originali, C’è ancora domani e Io capitano hanno i temi più forti, La chimera potrebbe garantire il primo premio in carriera a Rohrwacher se nella regia dovesse avere la meglio Garrone (e viceversa).
Tra gli adattamenti, in gara potrebbero finire trasposizioni di classici della letteratura (La bella estate da Cesare Pavese, Le vele scarlatte da Aleksandr Grin, Il ritorno di Casanova da Arthur Schnitzler, Mary e lo spirito di mezzanotte da Roddy Doyle), romanzi contemporanei (L’ultima volta che siamo stati bambini) memoir (Mixed by Erry, Nata per te), opere teatrali (Misericordia), film stranieri (Grazie ragazzi), corti diventati lunghi (Gli oceani sono i veri continenti), ma il favorito sembra Rapito, scritto da Bellocchio e Susanna Nicchiarelli.
- Originale – probabili candidati: C’è ancora domani; Comandante; Il sol dell’avvenire; Io capitano; La chimera
- Non originale – probabili candidati: Grazie ragazzi; La bella estate; Misericordia; Mixed by Erry; Rapito
Miglior attrice
Paola Cortellesi potrebbe diventare la prima donna a ricevere quattro premi in una serata (film, esordio, sceneggiatura, attrice). Quello per Delia, eroina popolare di C’e ancora domani, sarebbe il secondo David come attrice dopo Nessuno mi può giudicare (2011).
Cercano il secondo successo anche Micaela Ramazzotti, protagonista della sua opera prima Felicità, e la vincitrice in carica Barbara Ronchi, madre a cui strappano il figlio in Rapito, mentre sarebbe il terzo David (e la nona candidatura) per Alba Rohwracher, che omaggia Monica Vitti nell’eccentrico Mi fanno male i capelli. In pole position anche Pilar Fogliati, una e trina in Romantiche e Linda Caridi, dinamica moglie insospettabilmente piena di risorse in L’ultima notte di Amore.
Outsider di lusso: Isabella Ragonese, dura poliziotta in Come pecore in mezzo ai lupi, Jasmine Trinca (dieci nomination e due premi) per lo sfortunato Profeti e la sempreverde Margherita Buy per Il sol dell’avvenire.
- Probabili candidate: Paola Cortellesi (C’e ancora domani); Pilar Fogliati (Romantiche); Micaela Ramazzotti (Felicità); Alba Rohwracher (Mi fanno male i capelli); Barbara Ronchi (Rapito)
Miglior attore
Dopo la clamorosa esclusione dell’anno scorso, Pierfrancesco Favino cerca riscatto con due prove maiuscole: il fiero comandante Salvatore Todaro e il tenente Amore dell’ultima notte (avrebbe anche un terzo cavallo, ma il criminale malato di Adagio è il più debole del trio). Con il quarto David in carriera raggiungerebbe il collega Valerio Mastandrea, sorprendente in un ruolo fuori registro come il marito violento di C’è ancora domani.
La categoria è piuttosto competitiva grazie a un gruppo di attori a caccia della prima statuetta: Michele Riondino, istrionico operaio di Palazzina Laf, Antonio Albanese, ex tornitore travolto dalla crisi economica in Cento domeniche (qualche chance anche per la commedia Grazie ragazzi), Edoardo Leo, padre devastato in Mia, il veterano Christian De Sica, mai premiato come attore e in predicato di nomination per I limoni d’inverno e lo stesso Moretti in gran forma ne Il sol dell’avvenire.
Meno in partita Toni Servillo (finora 13 candidature e 3 premi) per Il primo giorno della mia vita, Il ritorno di Casanova e Adagio, e Alessandro Borghi (in gara con Delta), solo una suggestione Simone Zambelli, anima e corpo di Misericordia. Capitolo a parte per due attori stranieri di culto tra i giovani cinefili europei: Josh O’Connor (La chimera, già in gara agli EFA) e Franz Rogowski (il David l’ha sfiorato per Freaks Out, ora ci riprova con Lubo).
- Probabili candidati: Antonio Albanese (Cento domeniche); Pierfrancesco Favino (L’ultima notte di Amore); Valerio Mastandrea (C’è ancora domani); Josh O’Connor (La chimera); Michele Riondino (Palazzina Laf)
Miglior attrice non protagonista
Sarà doppietta per Emanuela Fanelli? L’attrice, tra le rivelazioni degli ultimi anni e premiata l’anno scorso per Siccità, potrebbe vincere il secondo David consecutivo grazie al ruolo di Marisa, amica fedele della protagonista di C’è ancora domani. C’è il precedente di Antonia Truppo, premiata nel 2016 e nel 2017, e in corsa anche quest’anno come infermiera in Nata per te.
Alte quotazioni anche per Barbora Bobulova, vitale attrice in conflitto con il regista ne Il sol dell’avvenire, a diciannove anni dalla vittoria per Cuore sacro; Isabella Rossellini, struggente contessa ne La chimera e fresca di David alla carriera; e Romana Maggiora Vergano, figlia di Cortellesi in C’è ancora domani. Qualche chance per la veterana Anna Galiena (Felicità), Sandra Ceccarelli (Cento domeniche), la nepo baby Deva Cassel (La bella estate).
- Probabili candidate: Barbora Bobulova (Il sol dell’avvenire); Emanuela Fanelli (C’è ancora domani); Anna Galiena (Felicità); Romana Maggiora Vergano (C’è ancora domani); Isabella Rossellini (La chimera)
Miglior attore non protagonista
Anche qui potrebbe esserci un bis: Francesco Di Leva, vincitore in carica per Nostalgia, potrebbe rientrare in gara grazie al poliziotto di L’ultima notte di Amore. A diciotto anni da L’aria salata, secondo tentativo anche per Giorgio Colangeli, tirannico nonno di C’è ancora domani. I favoriti sembrano Adriano Giannini, poliziotto corrotto in Adagio (con le buone recensioni per la serie Supersex a puntellarne lo status) e il papa Paolo Pierobon di Rapito, film per cui corre anche Fausto Russo Alesi.
Gli outsider sono Massimiliano Rossi nell’equipaggio di Comandante, Andrea Arcangeli che si trasforma in Come pecore in mezzo ai lupi (l’Accademia è sempre attenta ai giovani talenti, quindi attenzione anche a Valerio Lundini per Il più bel secolo della mia vita e Francesco Centorame per C’è ancora domani), l’indegno papà Max Tortora in Felicità. Ma attenzione a tre attori molto amati dai giurati: Elio Germano (cinico e spregevole in Palazzina Laf), Silvio Orlando (quasi se stesso in Il sol dell’avvenire), Fabrizio Gifuni (manager della Milano da bere in Mixed by Erry), Fabrizio Bentivoglio (alter ego di Servillo in Il ritorno di Casanova) e Mastandrea (per il cameo in Adagio).
- Probabili candidati: Giorgio Colangeli (C’è ancora domani); Elio Germano (Palazzina Laf); Adriano Giannini (Adagio); Paolo Pierobon (Rapito); Massimiliano Rossi (Comandante)
Miglior canzone originale
C’è il pop italiano in grande spolvero: Colapesce e Dimartino (più Madame) con la title track del loro film da interpreti e autori La primavera della mia vita; Diodato, cuore tarantino in prima linea per Palazzina Laf con La mia terra (sarebbe il secondo David dopo Che vita meravigliosa); il revenant Alan Sorrenti per l’ultimo Diabolik; Levante, la cui Leggera arricchisce Romantiche; Brunori SAS che ha scritto e interpretato La vita com’è per Il più bel secolo della mia vita; Liberato, la misteriosa star napoletana che attraversa Mixed by Erry con ‘O Dj (Don’t Give Up); Sergio Cammariere che ha musicato le parole di Avati per La quattordicesima domenica del tempo ordinario; Giovanni Caccamo e la sicula Luntanu per Stranizza d’amuri; e una doppia Giorgia, sia insieme a Rocco Papaleo per Tu sei una parte di me da Scordato sia da sola con The First Day Of My Life per Il più bel giorno della mia vita. Outsider: Io capitano con Baby, interpretata dal protagonista Seydou Sarr.
- Probabili candidati: Diabolik chi sei?; Io capitano; La primavera della mia vita; Palazzina Laf; Romantiche
miglior documentario
Il comitato costituito ad hoc ha già selezionato una shortlist con quindici titoli. Sei sono dedicati a personaggi pubblici, da icone della musica come Enzo Jannacci (Vengo anch’io di Giorgio Verdelli, specialista del genere) e Giorgio Gaber (Io, noi e Gaber di Riccardo Milani, forse il favorito) ma anche Fela Kuti (Il mio dio vivente di Daniele Vicari), a Massimo Troisi (Laggiù qualcuno mi ama di Mario Martone) fino a due eccellenze dei rispettivi settori ovvero Raffaella Carrà (Raffa di Daniele Luchetti) e Umberto Eco (La biblioteca del mondo di Davide Ferrario). Lo status dei registi è molto solido, i soggetti sono narrati con empatia e approfondimento: difficile non vedere almeno due o tre di loro nella cinquina finale.
Ma ci sono anche un vincitore di David (Francesco Munzi con Kripton, ambientato nelle comunità psichiatriche), un maestro del cinema del reale (Stefano Savona che con Le mura di Bergamo torna ai giorni del Covid), un’attrice al debutto da regista (Kasia Smutniak con Mur al confine tra Polonia e Bielorussia) e soprattutto l’inventore del più influente sito italiano (Roberto D’Agostino, autore con Marco Giusti di Roma, santa e dannata, diretto da Daniele Ciprì).
In gara anche il diario intimo Chutzpah – Qualcosa sul pudore di Monica Stambrini, la ricognizione familiare di Non ne parliamo più di Vittorio Moroni, Cécile Khindria, Sconosciuti puri in cui Valentina Cicogna e Mattia Colombo entrano nelle sale delle autopsie, Semidei di Fabio Mollo e Alessandra Cataleta sui Bronzi di Riace e Taxibol di Tommaso Santambrogio che segue Lav Diaz in taxi a Cuba
- Probabili candidati: Io, noi e Gaber; Kripton; Laggiù qualcuno mi ama; Roma, santa e dannata; Sconosciuti puri
miglior produzione
C’è ancora domani; Comandante; Io capitano; La chimera; Rapito
Miglior autore della fotografia
C’è ancora domani; Comandante; Io capitano; La chimera; Rapito
miglior scenografia
C’è ancora domani; Comandante; Il sol dell’avvenire; La chimera; Rapito
migliori costumi
C’è ancora domani; Comandante; La chimera; Lubo; Rapito
miglior trucco
C’è ancora domani; Comandante; Lubo; Palazzina Laf; Rapito
miglior acconciatura
C’è ancora domani; Comandante; La chimera; Mixed by Erry; Rapito
miglior compositore
C’è ancora domani; Il sol dell’avvenire; Io capitano; La primavera della mia vita; Rapito
miglior montaggio
C’è ancora domani; Il sol dell’avvenire; Io capitano; La chimera; Rapito
miglior suono
C’è ancora domani; Comandante; Io capitano; L’ultima notte di Amore; Rapito
migliori effetti visivi
C’è ancora domani; Comandante; Il sol dell’avvenire; Io capitano; Mixed by Erry