Presentato oggi il Rapporto SIAE 2023 | Spettacolo, Intrattenimento e Sport.

Dopo un biennio tragico, il 2022 aveva rappresentato l’anno dell’inversione di tendenza per lo spettacolo dal vivo. Il 2023 conferma la ripresa del settore e, con circa 3,5 milioni di spettacoli, segna una crescita a doppia cifra sull’anno precedente (+14,9%) anche se ancora con un ritardo rispetto all’offerta complessiva del 2019 (-18,5%). Con circa 640 mila eventi nel 2023 (18% del totale nazionale) la Lombardia si conferma il centro nevralgico dello spettacolo in Italia, seguita da Lazio ed Emilia-Romagna. Il Centro è, invece, l’area con i tassi di offerta pro-capite più elevati d’Italia in tutte le regioni (+23% rispetto alla media nazionale), grazie alla performance di Roma, la provincia più ricca di eventi (351 mila). Nota positiva per il Sud: si rileva una crescita sull’anno precedente superiore a quella nazionale, tra il +16% (Abruzzo) e il +27,5% (Basilicata).

Con quasi 265 milioni di spettatori, 60,5 milioni in più rispetto all’anno scorso (+30%), il 2023 ha sfiorato il livello del periodo pre-pandemico (-6% sul biennio 2018-19). Inoltre, in molti settori, le affluenze medie per spettacolo sono in aumento rispetto al 2019: con circa 75,8 partecipanti in media a ogni evento di spettacolo, le affluenze non sono mai state così elevate, segnando un +13% sul 2022 che presentava livelli allineati a quelli del 2019. Alcuni settori sono stati particolarmente determinanti per attestare la ripresa complessiva dello spettacolo, quali il Cinema o il Calcio, che in un anno soltanto hanno recuperato rispettivamente 26,4 milioni di spettatori (+55%) e oltre 9 milioni di spettatori (+46%). Discorso analogo per i concerti di musica pop, rock e leggera, che con 23,7 milioni di spettatori hanno confermato il corso già straordinario avviato nel 2022, abbattendo ogni record di presenze.

Anche da questo punto di vista, i dati ci restituiscono un’Italia spaccata a metà, con il Nord e il Centro stimolati anche da un’offerta generalmente più differenziata e accessibile. In Lombardia si concentrano 56,6 milioni di spettatori, oltre un quinto del totale nazionale. Seguono, a distanza, il Lazio con circa 30,6 milioni di spettatori, pari all’11,6%, Emilia-Romagna (11%) e Veneto (10%). Prima regione del Sud per affluenze è la Campania con 15,7 milioni di spettatori.

Con oltre 4,2 miliardi di euro, il 2023 segna un aumento della spesa complessiva del 37% sull’anno precedente e supera i livelli del 2019 di circa il 10%. Nel 2023 la spesa media individuale ha vissuto un ulteriore incremento del 5,7% sull’anno precedente, arrivando fino a 15,91 euro. Rispetto al 2019, si tratta di un aumento di circa il +20%.

CINEMA

I dati vedono il settore in netta ripresa dopo i recenti anni bui, e lasciano ben sperare per il futuro: per il 2023 l’Osservatorio dello Spettacolo registra poco meno di 2,6 milioni di proiezioni (+14% sull’anno precedente). Anche l’affluenza ha registrato un grande balzo in avanti, con 74,1 milioni di spettatori (+55,4% sul 2022). Nel complesso si tratta del 51% del pubblico dello spettacolo in Italia. Tuttavia, la presenza in sala si attesta intorno a valori ancora molto distanti dal 2019 (-29%).

Con la crescita del pubblico crescono anche gli incassi, in maniera più che proporzionale a causa dell’effetto dell’inflazione sui costi dei biglietti: la spesa media supera, per la prima volta, la soglia dei 7 euro. Il volume di incassi dalle sale italiane è di 530,5 milioni di euro, cifra ben superiore a quella dell’anno precedente (+59%).

Il Cinema riprende quota anche nella stagione estiva, tradizionalmente più debole dal punto di vista dei risultati, grazie in particolare all’uscita di due pellicole americane attesissime come Barbie e Oppenheimer. Inoltre, grazie a Cinema Revolution, la misura di sostegno del Ministero della Cultura che, da giugno a settembre, ha offerto i biglietti a 3,50 euro per i film italiani ed europei, a luglio 2023 si registra il 117% in più degli spettatori sullo stesso mese del 2022, mentre agosto e settembre 2023 segnano +102% e +84% di partecipazione. Come conseguenza, nei mesi estivi si registrano valori di affluenza media superiori a quelli registrati in gennaio e dicembre, tipicamente i mesi più “vivaci” per le sale cinematografiche.

Nonostante i numeri, non migliora la situazione di sostanziale divario tra Nord e Sud del Paese sia in termini di offerta che di partecipazione. L’attività di spettacolo si concentra in Lombardia e Lazio, che da sole rappresentano quasi un terzo dell’offerta complessiva (rispettivamente 17,9% e 13,5% sul totale).