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PAST LIVES (2023) © Twenty Years Rights LLC
“Mi sono ritrovata seduta in un bar a New York, tra la mia dolce metà d'infanzia, che era venuta a trovarmi dalla Corea, e mio marito, con cui vivo a New York City. Stavo traducendo, perché sono bilingue e loro no, e nel mentre mi sono resa conto di essere diventata un po' un ponte o un portale: tra questi due mondi, queste due lingue, ma anche tra le diverse parti di me stessa”.
Ne è venuto un film delizioso, con cui la drammaturga newyorchese classe 1988 Celine Song esordisce dietro la macchina da presa: Past Lives.
In anteprima al Sundance 2023, quindi in concorso a Berlino 73 e dal 14 febbraio nelle nostre sale con Lucky Red, la produzione A24 inquadra Nora Moon (Greta Lee), al principio Na Young, e Hae Sung (Teo Yoo): amici per la pelle, vengono separati, allorché la famiglia di Nora decide di emigrare dalla Corea del Sud al Canada. Dodici anni più tardi si ritrovano su Skype, si piacciono, progettano di vedersi: lei si è trasferita a New York, insegue una carriera da drammaturga, lui prima l’esercito poi ingegneria. Nondimeno, decidono – lei – di non sentirsi più. Dodici anni dopo, Hae Sung vola a New York per rincontrare Nora.
Celine Song, la trilogia di Richard Linklater inaugurata da Prima dell’alba è della partita?
Gli spettatori di Past Lives l’hanno inteso, ed è sorprendente perché amo quei film. Eppure, la mia ispirazione era originale, il linguaggio peculiare. Nondimeno, i rimandi si sprecano, penso a La mia cena con André di Louis Malle, che si svolge interamente in un ristorante dove i protagonisti cenano e conversano.
E di italiano?
Sono cresciuta con i film di Federico Fellini. Sento di essere sempre stata un’artista, e Fellini ne è parte fondamentale.
Un film romantico oggi: è dunque possibile?
Si può essere innamorati, amarsi l'un l'altro, fare sesso, ma Nora e Hae ci trasportano in un’altra dimensione: vivono in città diverse, non hanno lo stesso tipo di vita, e Nora è sposata. Sarebbe facile stare insieme, consumare, ma Nora è sposata con qualcuno di meraviglioso.
Già, gli uomini.
Amo gli uomini, quella mascolinità che inquadro nel film, laddove metti da parte te stesso per prenderti cura di qualcun altro. Resistenza e pazienza: sono ciò che più apprezzo negli uomini.
L’happy end non lo apprezza?
Nora e Hae stanno vivendo il loro lieto fine lontani l'uno dall'altro, ma c'è ancora un desiderio e lo assecondano. Desiderare qualcuno non si traduce nel sesso e nella connessione fisica effettiva, ma non è una relazione meno importante di altre: anzi.