Con l'annuncio della selezione ufficiale del 78° Festival di Cannes possiamo già iniziare a fare qualche considerazione.

Partiamo dalle prime volte: in un Festival che spesso ci ha abituati ad infilare in concorso "i soliti noti" (naturalmente i fratelli Dardenne e Wes Anderson appartengono alla categoria) e che questa volta ospita “solamente” due vincitori della Palma d’Oro (i già citati fratelli belgi, che l’hanno vinta due volte, e Julia Ducournau) non si può non notare che in questa edizione sui 19 titoli annunciati in gara (verosimilmente ne arriveranno altri 2-3, per eguagliare i 22 dello scorso anno), 6 sono diretti da registe donne, 7 sono diretti da registe e registi al loro esordio in concorso.

I 7 "esordienti" sono Carla Simon (Romería), Hafsia Herzi (La petite dernière), Óliver Laxe (Sirat), Ari Aster (Eddington), Oliver Hermanus (The History of Sound), Mascha Schilinski (Sound Of Falling) e Chie Hayakawa (Renoir).

Allo stesso tempo, dei 16 titoli annunciati in Un Certain Regard, esattamente la metà (8) sono opere prime, tra le quali l'esordio dietro la macchina da presa dell'attrice USA Scarlett Johansson (Eleanor The Great): le altre sono The Mysterious Gaze of the Flamingo di Diego Céspedes, My Father’s Shadow di Akinola Davies Jr, Urchin di Harris Dickinson, Karavan di Zuzana Kirchnerová, Pillion di Harry Lighton, The Plague di Charlie Polinger e Aisha Can’t Fly Away di Morad Mostafa.

Manca, tra queste, l'opera d'esordio di un'altra attrice USA, Kristen Stewart, che con The Chronology of Water era data (quasi) per certa dai rumor della vigilia.

Ricordando che da qui al 13 maggio - data d'inizio del Festival - arriveranno come al solito nuovi annunci a completare la selezione (oltre alle altre sezioni come Semaine de la critique e Quinzaine des Cinéastes), ecco gli altri nomi con i film pronti (o quasi) pronti che in molti davano per papabili sulla Croisette: Spike Lee con Highest 2 Lowest (che però su Instagram ha annunciato che il suo film ci sarà...), Jim Jarmusch con Father, Mother, Sister, Brother, Celine Song con Materialists, Romain Gavras con Sacrifice, Kogonada con A Big Bold Beautiful Journey, Kornél Mundruczó con At the Sea, Pablo Trapero con & Sons, Karim Aïnouz con Rosebush Pruning (il remake de I pugni in tasca di Bellocchio...), Chloé Zhao con Hamnet, László Nemes con Orphan, Ildikó Enyedi con Silent Friend, Robin Campillo con Enzo (Favino protagonista), Pietro Marcello con Duse, Edward Berger con The Ballad of a Small Player, Paul Greengrass con The Lost Bus, Arnaud Desplechin con Une affaire.

In attesa come detto di capire se non rientreranno in lizza con annunci dei prossimi giorni, tutti questi film potrebbero dunque aggiungersi ai più che papabili della prossima Mostra di Venezia: da Paul Thomas Anderson con Una battaglia dopo l'altra a Yorgos Lanthimos con Bugonia, poi Guillermo del Toro con Frankenstein e Maggie Gyllenhaal con The Bride, fino a Luc Besson con Dracula: A Love Tale e Luca Guadagnino con After the Hunt.