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Le otto montagne
Amici nella vita e nei film. Dopo essere stati Vittorio e Cesare, due giovani delle borgate romane talmente amici da essere quasi fratelli nell’ultimo film di Claudio Caligari (Non essere cattivo), Alessandro Borghi e Luca Marinelli tornano nei panni di due amici fraterni (questa volta lo sfondo è la montagna) ne Le otto montagne di Felix van Groeningen e Charlotte Vandermeersch.
Prodotto da Wildside, tratto dall’omonimo romanzo di Paolo Cognetti (Giulio Einaudi Editore) e vincitore del Premio della Giuria all’ultimo festival di Cannes, il film racconta la storia di un’amicizia tra due bambini che crescendo prendono due strade differenti, pur rimanendo sempre uniti e legatissimi l’uno all’altro: Pietro (Marinelli), un ragazzo di città che gira il mondo e Bruno (Borghi) che, al contrario, sceglie di vivere per sempre in uno sperduto villaggio di montagna. Nel cast anche Elena Lietti e Filippo Timi.
“Il confine tra amore e amicizia è molto labile - dice Alessandro Borghi -. Io sono innamorato delle persone a cui voglio bene. L’amicizia richiede una presenza e dell’affetto. Bruno e Pietro sono due persone, anche molto diverse, che riescono a ridere l’uno dell’altro senza mai giudicarsi. La loro è un’amicizia che riesce a resistere ai colpi del tempo”.
E Luca Marinelli: “L’amicizia ha a che fare con l’amore e con l’esserci. Basta una telefonata dal Nepal. Pietro: vuoi che torno? Bruno: sarebbe bello. Ecco, questa è l’amicizia”.
Dopo aver scritto insieme la sceneggiatura di Alabama Monroe (2012) Felix van Groeningen e Charlotte Vandermeersch questa volta lo scrivono e lo dirigono anche. “Il libro ci ha davvero emozionati - dicono -. Abbiamo trascorso due anni in quei luoghi di montagna con questi personaggi puri che si confrontano e ci fanno confrontare con argomenti importanti della vita di ognuno di noi”.
“Il segreto di questo film è l’essere stato in quel posto di montagna con quel freddo - racconta Borghi -. Nulla è stato simulato. Al contrario, nelle serie (ndr. in questo momento sia lui che Marinelli sono impegnati sul set di una serie) questa cosa non esiste. In Non essere cattivo era nata la leggenda che ci eravamo invertiti i ruoli, ma non è stato così. Per questo film ho fatto un provino ed è stato uno dei più belli della mia vita. È durato due ore e lì ho capito che avrei avuto più piacere a interpretare Bruno perché lo sentivo lontano da me. Non sapevo che il casting aveva pensato a me come Pietro. Forse in questo caso c’è stata un’inversione dei ruoli, ma io non lo sapevo”.
Il film uscirà il 22 dicembre nelle sale distribuito in 400 copie da Vision. “Questo è un film a cui teniamo particolarmente che va in controprogrammazione rispetto ad Avatar 2 - dice Massimiliano Orfei, ad di Vision -. Per noi è un vero gioiello e abbiamo deciso di dargli un corridoio d’uscita molto importante che è appunto il Natale”.
E Borghi: “Tutti i giorni seguo la pagina di Cinetel sperando che succeda qualcosa di incredibile. Credo che questo film abbia tutte le caratteristiche per riportare la gente al cinema”. Infine conclude Marinelli: “Penso che il luogo naturale di questo film sia il cinema e poi le montagne sul grande schermo entrano meglio”.