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Adrien Brody - Foto Karen Di Paola
(Cinematografo.it/Adnkronos) – Brady Corbet torna alla Mostra del Cinema di Venezia, dopo aver presentato nel 2018 Vox Lux con Natalie Portman. All’edizione numero 81 è in Concorso The Brutalist con protagonista Adrien Brody. Al suo fianco, Felicity Jones, Guy Pearce, Joe Alwyn, Raffey Cassidy, Stacy Martin, Emma Laird, Isaach De Bankolé ed Alessandro Nivola.
Il film racconta la storia dell’architetto ebreo László Tóth, emigrato dall’Ungheria negli Stati Uniti nel 1947.
“È un personaggio che ho subito sentito mio perché mi ha ricordato mia mamma Sylvia Plachy, la grande fotografa. Lei – racconta Brody – è stata costretta a fuggire dall’Ungheria nel 1956. Ha iniziato daccapo la sua vita negli Stati Uniti, dopo aver perso tutto. Ma – prosegue l’attore - non ha smesso di inseguire il suo sogno di essere artista”.
Non tutti riescono a realizzare ad esaudire i propri desideri, ed è per questo che il regista dedica The Brutalist “a tutti quegli artisti che non hanno mai realizzato la propria visione”.
Durante la conferenza, il regista ha risposto alle critiche sulla durata del film, che supera le 3 ore. “Penso che sia piuttosto sciocco parlare di durata, perché è come criticare un libro perché è di 700 pagine anziché di 100. Dovremmo aver superato l’idea della durata. Credo che si tratti di quanta storia ci sia da raccontare”, sottolinea Corbet, che ha preso in prestito le parole del regista Harmony Korine (alla Mostra con Baby Invasion, ndr): “Il cinema è bloccato nel canale del parto. E io sono d'accordo con lui, dovremmo aiutarlo ad uscire”.
La commozione si fa strada nel regista: “È stato un film incredibilmente difficile da realizzare. Oggi sono molto emozionato perché ci lavoro da 7 anni, durante i quali l'urgenza di raccontare questa storia mi ha accompagnato ogni giorno. Sono davvero grato a tutte quelle persone che hanno visto il film per 3 ore e mezza”, conclude.