(Cinematografo.it/Adnkronos) - Con i suoi capelli biondi e gli occhi azzurri, Ryan O'Neal, morto 82enne a Los Angeles, è stato spesso un ragazzo della porta accanto nei film degli anni Settanta che lo hanno reso famoso a livello internazionale, a partire dall'indimenticabile e leggendaria storia romantica strappalacrime di Love Story " e poi Paper Moon - Luna di carta , fino alla consacrazione con il cinema d'autore interpretando il personaggio principale, una canaglia irlandese nell'Inghilterra del XVIII secolo, di Barry Lyndon di Stanley Kubrick.

All'epoca la sua immagine pulita sullo schermo offriva pochi indizi sulla notorietà che avrebbe avuto la sua vita privata. Ma la sua relazione travagliata con tre dei suoi quattro figli, Tatum, Griffin e Redmond, l'assunzione di droghe e una relazione burrascosa con l'attrice Farrah Fawcett, dopo due divorzi, avrebbero messo in ombra la sua lunga e altalenante carriera di attore.

Il film della rivelazione: Love Story

Nei panni di Oliver Barrett, studente di legge all'Università di Harvard, si innamora dell'italoamericana Jennifer Cavalieri (Ali MacGraw), studentessa di musica figlia della classe operaia, in Love Story (1970). I due si sposano contro il volere del ricco padre di lui ma lei poco dopo muore per una leucemia fulminante. Le due giovani star crearono un certo affiatamento e il successo fu clamoroso a livello internazionale. "Amare significa non dover mai dire mi dispiace": la frase pronunciata da Ali MacGraw tra le lacrime a O'Neal è diventata una delle più celebri a tema amoroso. Nonostante altre notevoli interpretazioni, O'Neal non riuscirà mai più a eguagliare la popolarità conferitagli da Love Story.

Ryan O'Neal e Jennifer Cavalieri in Love Story (1970). Credits Webphoto
Ryan O'Neal e Jennifer Cavalieri in Love Story (1970). Credits Webphoto

Ryan O'Neal e Jennifer Cavalieri in Love Story (1970). Credits Webphoto

A dare l'annuncio della scomparsa dell'attore statunitense, avvenuta venerdì 8 dicembre, con un post su Instagram accompagnato dalla foto di un tramonto al mare, è stato il figlio Patrick O'Neal, giornalista sportivo di Los Angeles. Nel 2001 a Ryan O'Neal era stata diagnosticata la leucemia, da cui poi è guarito, e nel 2012 il cancro alla prostata, come aveva fatto sapere lui stesso in quell'anno.

"Questa è la cosa più difficile che abbia mai dovuto dire, ma eccoci qui. Mio padre si è spento serenamente, con il suo amorevole team al suo fianco che lo sosteneva e lo amava come avrebbe fatto con noi - ha scritto tra l'altro il figlio Patrick - Mio padre Ryan è sempre stato il mio eroe. Lo guardavo con ammirazione ed era sempre più grande della vita. Quando sono nato, nel 1967, mio padre era già una star televisiva in Peyton Place . Lì conobbe mia madre, Leigh Taylor-Young, e circa 9 mesi dopo (più o meno una sera o due) nacqui io. Mio padre è diventato una star del cinema internazionale con Love Story all'inizio degli anni '70, il film che ha salvato i Paramount Studios e ha fatto guadagnare a mio padre una stella sulla Hollywood Walk of Fame. È una leggenda di Hollywood. Punto e basta".

Ryan O'Neal: la vita, i successi, le tragedie

Ryan O'Neal, all'anagrafe Charles Patrick Ryan O'Neal, era nato a Los Angeles il 20 aprile 1941 da una famiglia del mondo del cinema: suo padre di origini irlandesi era Charles "Blackie" O'Neal, romanziere e sceneggiatore, tra i cui copioni cinematografici figurano l'horror La settima vittima (1943) e il western di Randolph Scott Gli avvoltoi (1948); sua madre Patricia O'Callaghan è apparsa in alcuni film ma ha recitato soprattutto sul palcoscenico.

Dopo un inizio di carriera come stuntman in telefilm, Ryan O'Neal ottenne piccole parti come attore in serie tv come General Electric Theater , Gli intoccabili , Il virginiano , Io e i miei tre figli , fino a diventare co-protagonista del western Empire (1962-63) ambientato nel Nuovo Messico. O'Neal divenne poi un volto popolare del piccolo schermo recitando nella soap opera Peyton Place (1964-69) nella parte di Rodney Harrington, figlio privilegiato di un proprietario di un mulino, accanto a Mia Farrow.

Ryan e Tatum O'Neal in Paper Moon - Luna di carta (1973). Credits Webphoto
Ryan e Tatum O'Neal in Paper Moon - Luna di carta (1973). Credits Webphoto

Ryan e Tatum O'Neal in Paper Moon - Luna di carta (1973). Credits Webphoto

Al cinema aveva esordito con una fugace apparizione in Il ranch della violenza (1962). Ma il vero debutto sul grande schermo di O'Neal fu con Io sono perversa (1969) che vedeva protagonista anche l'allora moglie Leigh Taylor-Young; poi interpretò un maratoneta in I formidabili (1970) di Michael Winner. Di quest'ultima pellicola lo scrittore Erich Segal ne scrisse la sceneggiatura e questo portò alla scelta di O'Neal come interprete di Love Story .

L'attore per il film romantico che fece piangere una generazione di spettatori fu candidato all'Oscar come miglior interprete protagonista nel 1971, oltre alla candidatura al Golden Globe, e vinse il David di Donatello per il miglior attore straniero nel 1972. Il film di Arthur Hiller ricevette sette candidature (tra cui quella al miglior film) e vinse un Oscar per la colonna sonora di Francis Lai. Durante le riprese del film Erich Segal scrisse in contemporanea il best seller tratto dalla sua stessa sceneggiatura. Nel 1978 venne realizzato anche un sequel, Oliver's Story , sempre interpretato da Ryan O'Neal nei panni del vedovo.

Ryan O'Neal in Barry Lyndon. Credits Webphoto
Ryan O'Neal in Barry Lyndon. Credits Webphoto

Ryan O'Neal in Barry Lyndon. Credits Webphoto

Sposato con l'attrice Joanna Moore dal 1963 al 1967, dalla quale ebbe due figli, gli attori Griffin e Tatum O'Neal, dopo il divorzio Ryan O'Neal si risposò con l'attrice Leigh Taylor-Young, da cui ebbe il terzogenito Patrick. Nel 1973 l'attore interpretò il film Paper Moon - Luna di carta del regista Peter Bogdanovich con la sua primogenita Tatum O'Neal, la quale grazie a questa parte ottenne l'Oscar ancora giovanissima. Nel 1975 venne scelto dal Kubrick come protagonista del film Barry Lyndon , forse l'apice della carriera come attore drammatico.

Sulla scia del suo celeberrimo duetto cinematografico con Ali MacGraw, O'Neal ha recitato con Barbra Streisand in due film brillanti di successo: Ma papà ti manda sola? (1972) di Peter Bogdanovich (1972) e Ma che sei tutta matta? (1979) diretto da Howard Zieff.

Farrah Fawcett (al centro) in Charlie's Angels. Credits Webphoto
Farrah Fawcett (al centro) in Charlie's Angels. Credits Webphoto

Farrah Fawcett (al centro) in Charlie's Angels. Credits Webphoto

Quando era già divorziato dalle due attrici O'Neal, Joanna Moore e dalla co-protagonista della serie tv "Peyton Place" Leigh Taylor-Young, l'attore iniziò sul finire degli anni '70 una relazione trentennale e altalenante con l'attrice e icona del telefilm Charlie's Angels Farrah Fawcett, che si è conclusa con la sua morte all'età di 62 anni, il 25 giugno 2009.

Un giorno Fawcett sorprese a letto il marito con un'attrice più giovane e per un periodo si lasciarono ma si sono riuniti dopo che a O'Neal venne diagnosticata la leucemia. "Ho perso Farraw per un cancro, e continuo a non capacitarmi di come il destino sia stato beffardo - confessò in un'intervista - Nella finzione, la malattia mi ha dato il successo e la popolarità; nella vita reale mi ha portato la tragedia".

Farrah Fawcett e Ryan O'Neal insieme recitarono in diversi film tra cui Sacrificio d'amore (1989) e nella serie tv Good Sports (1991), ed ebbero un figlio, Redmond, nato nel 1985.

Ryan O'Neal in Driver l'imprendibile (1978). Credits Webphoto
Ryan O'Neal in Driver l'imprendibile (1978). Credits Webphoto

Ryan O'Neal in Driver l'imprendibile (1978). Credits Webphoto

Negli anni '70 O'Neal ha recitato anche con Jacqueline Bisset nei panni di un programmatore di computer diventato criminale in Il ladro che venne a pranzo (1973); ha interpretato un generale nel film ambientato nella Seconda Guerra Mondiale in Quell'ultimo ponte (1977) di Richard Attenborough; ha interpretato un autista in fuga in Driver l'imprevedibile (1978) di Walter Hill; e tornò vedovo nel sequel di Love Story dal titolo Oliver's Story (1978).

Successivamente è apparso sul grande schermo in Jeans dagli occhi rosa (1981); Lui è mio (1982), diretto da James Burrows; Vertenza inconciliabile (1984), con Shelley Long; Febbre di gioco (1985) di Richard Brooks; I duri non ballano (1987), scritto e diretto da Norman Mailer; Uno strano caso (1989), con Cybill Shepherd; Zero Effect (1998), con Bill Pullman; Infedeli per sempre (1996) di Paul Mazursky; e Knight of Cups (2015) di Terrence Malick.

Ryan O'Neal e Barbra Streisand in Ma papà ti manda sola? (1972). Credits Webphoto
Ryan O'Neal e Barbra Streisand in Ma papà ti manda sola? (1972). Credits Webphoto

Ryan O'Neal e Barbra Streisand in Ma papà ti manda sola? (1972). Credits Webphoto

Nel 2007 Ryan O'Neal fu arrestato con l'accusa di aggressione e di aver usato un'arma da fuoco per negligenza dopo una lite con ll figlio Griffin. Nel 2008 O'Neal fu arrestato, insieme al figlio Redmont, nella sua abitazione di Malibù, in California, per possesso di stupefacenti, e furono condannati a sottoporsi a un trattamento di riabilitazione.

Nonostante la turbolenta vita privata, ha continuato l'attività di attore: nel 2006 era entrato a far parte del cast della serie televisiva statunitense Bones , nel ruolo del padre della protagonista Temperance Brennan. Ha inoltre preso parte ad alcuni episodi del telefilm 90210 (2010). Nel 2012 Ryan O'Neal ha pubblicato un libro di memorie, Both of Us: My Life With Farrah .