PHOTO
Dreamer - La strada per la vittoria, © EAGLE PICTURES
È morto Kris Kristofferson, leggenda della musica country americana e star del cinema e della televisione. Aveva 88 anni. Lascia la moglie Lisa e otto figli.
Autore di successi indimenticabili della musica country come "For the Good Times" (cantata da Ray Price nel 1970), “Sunday Morning Coming Down" (portata al successo da Johnny Cash, 1970) e " Me and Bobby McGee" (scritta per Janis Joplin nel 1971), ha conosciuto il definitivo successo anche come cantante grazie all’album “Jesus Was a Capricorn" del 1972, che conteneva la hit country "Why Me". Ha vinto quattro Grammy, uno dei quali alla carriera nel 2014.
Al cinema ci arriva quasi naturalmente, grazie al carisma scenico e all’aspetto attraente: nel 1972 è il protagonista di Per 100 chili di droga di Bill L. Norton, in cui interpreta il personaggio del titolo americano, Cisco Pike, musicista e spacciatore di droga di Los Angeles sotto il controllo di un poliziotto della narcotici corrotto (Gene Hackman). Il film ha anche utilizzato diverse canzoni di Kristofferson nella sua colonna sonora.
Saranno diverse le sue apparizioni sul grande schermo negli anni '70: al fianco di Susan Anspach in Una pazza storia d’amore (1973) di Paul Mazursky e della vincitrice dell'Oscar Ellen Burstyn in Alice non abita più qui (1974) di Martin Scorsese. Nel 1977, ex-aequo con Barbra Streisand, vince il Golden Globe per la sua performance in È nata una stella di Frank Pierson.
Ma il suo nome è associato anche a due produzioni hollywoodiane travagliate come Pat Garrett and Billy the Kid (1973) di Sam Peckinpah, che la MGM tolse dalle mani del regista per rimontarlo a suo piacimento (Kristofferson interpretava il famigerato fuorilegge al fianco di James Coburn) e, soprattutto, I cancelli del cielo (1980) di Michael Cimino, che decretò il fallimento della United Artists.
Nonostante le ricadute anche sulla sua carriera d’attore, Kristofferson ha sempre difeso il film di Cimino (che col tempo si è guadagnato anche il rispetto della critica), affermando in un’intervista contenuta negli extra di una riedizione per l’home video del 2012 che il film “avrebbe meritato di essere trattato come un'opera d'arte, e non come un'impresa economica fallita".
Da quel fiasco Kristofferson si riprenderà a fatica, quasi inghiottito dagli abusi di alcol e droga. Nel 2008 raccontò al Guardian che quando finalmente ridusse il suo consumo di alcol "il dottore disse che il mio fegato era grande quanto un pallone da football e che se non avessi smesso, mi sarei ucciso".
Lo ritroveremo nel 1984 insieme a Willie Nelson nel film di Alan Rudolph, Songwriter. Con Nelson è anche autore della colonna sonora che riceve una nomination all’Oscar.
Una collaborazione che continuerà a livello musicale l’anno dopo, quando insieme a Johnny Cash e Waylon Jennings pubblicano l'album "Highwayman", che scala le classifiche degli album americani più venduti dell’anno.
Negli anni ‘90 si fa apprezzare nei panni di un sadico sceriffo texano in Stella solitaria (1996) di John Sayles. Dal 1998 prende parte alla trilogia di Blade come il cacciatore di vampiri Abraham Whistler.
In carriera ha collezionato più di 100 ruoli attoriali tra film e TV.
Senza mai nascondere le sue simpatie politiche a sinistra, Kristofferson ha cercato come cantautore di trovare un accordo tra le preoccupazioni strettamente personali e quelle collettive. Come ha dichiarato una volta: "Tutto è politico. Suona solo peggio se lo chiami politico. Voglio dire, stiamo parlando di vita e morte e delle cose che contano".
Anche sul set, nei ruoli e nei film che ha scelto, ha portato questa vena inquieta, malinconicamente contestataria.
Negli ultimi anni, pur soffrendo di perdita di memoria (nel 2016 gli è stata diagnosticato la malattia di Lyme), ha continuato a esibirsi, almeno fino all'inizio della pandemia.
Tra le sue ultime apparizioni pubbliche, Kristofferson ha partecipato in duetto a entrambe le serate della festa per il 90° compleanno di Willie Nelson all'Hollywood Bowl nel 2023, cantando "Loving Her Was Easier (Than Anything I'll Ever Do Again)" con Roseanne Cash la prima sera e "Help Me Make It Through the Night" con Norah Jones la seconda.