PHOTO
© 2024 Showtime Network Inc. All rights reserved.
1996. Le calciatrici della squadra di un liceo in New Jersey, le Yellowjackets, alla loro giovane età hanno già compiuto un'impresa memorabile: sono le più forti di tutte, e stanno per volare a Seattle per una partita importantissima. In pochi si aspettavano che questa squadra di underdog riuscisse nell'impresa e loro sono giustamente gasatissime. Sentono di non essere celebrate come meriterebbero, in città si parla troppo dei (miseri) risultati sportivi della squadra maschile. Questo clima di rivalsa mancata è il fertile humus da cui discende la loro appassionante storia, che sembrerebbe concludersi presto e malissimo.
L'aereo su cui viaggiano squadra, allenatori e loro familiari precipita nel boscoso e selvaggio Ontario, e i malandati sopravvissuti all'incidente devono presto fare i conti con l'amara verità: nessuno giungerà in loro soccorso in tempi brevi; sappiamo già che la loro attesa sarà lunga diciannove mesi. Venticinque anni dopo, ormai adulte e rientrate in una vita tutto sommato normale, alcune ex giocatrici continuano ancora a lottare per la sopravvivenza. Il problema non è più cacciare e fare qualunque cosa per mangiare o avere un riparo da intemperie, animali feroci e misteriose presenze, bensì proteggere un grande segreto che le lega ferocemente l'una all'altra. Un segreto insidiato dalla curiosità di chiunque conosca la loro storia, e che è la risposta alla domanda su come abbiano fatto un manipolo di ragazzine a restare vive così a lungo in una situazione così estrema. Cosa hanno fatto di così terribile? I corridoi della scuola, con la loro fila di armadietti, sfumano nella medesima regolarità dei sedili di un aereo, l'ultimo richiamo all'ordine e alla civiltà. Da quel momento ci sarà soltanto caos da riorganizzare tra le file irregolari degli abeti.


La nuova stagione di Yellowjackets – disponibile su Paramount + – non tradisce le aspettative e, crescendo sempre e crescendo ancora, vede tutte le protagoniste riorganizzarsi per affrontare nuove insidie. Nella storyline degli anni Novanta la fine dell'inverno regala un po' di tregua alle adolescenti, anche se una nuova minaccia incombe all'orizzonte. La sparizione misteriosa di una di loro le metterà di fronte al fatto che non sono sole. Nella linea temporale attuale intanto, dopo le minacce e i ricatti e una scia di numerosi morti, le beghe non sono terminate. C'è forse una mano misteriosa e soprannaturale dietro alcuni eventi che sembrano attentare alle vite di alcune di loro? Oppure è qualcuno ben noto? (Chi?). Oppure, ancora, si tratta di straordinarie casualità? Quel che è certo è che le nostre non lasceranno correre, disposte a tutto pur di confrontarsi con la verità e liberarsi di un passato sempre troppo presente. Come ama dire sibillinamente Shauna (Sophie Nélisse/Melanie Lynskey), l'unica di loro che si sentirà al sicuro sarà l'ultima che rimarrà.


Correva la fine del 2021 quando Yellowkackets irrompeva nel mondo della serialità con una prima stagione potente, che dalle immagini iniziali – anzi, fin dal trailer - prometteva furore orgiastico e cannibalismo. Flash di ragazze mascherate e ricoperte da pelli di animali che inseguono nella neve una di loro, scalza e biancovestita come si addice alla prescelta vittima sacrificale. Una scena di caccia implacabile e spaventosa, che termina con la preda catturata in una trappola costruita ad arte. Poi i dettagli, precisi, della preparazione del corpo. Infine bocche macchiate di sangue nello strappare brandelli di carne dal taglio non riconoscibile quanto suggestivo, nella scenografia inquietante di fiaccole improvvisate e falò a completare il quadro di un rito pagano. Non sappiamo chi si nasconda dietro le maschere, né quando sia accaduto, e questo è un altro dei misteri che ci si aspetterebbe di vedere svelato al più presto. Ciononostante durante l'intera prima stagione la serie prende un'altra direzione, tutta sua, rischiando forse di deludere qualche spettatore in attesa della soddisfazione di una promessa così chiaramente espressa. D'altronde anche l'esplicita similitudine della storia, quasi un riferimento alla tragedia della squadra di rugby uruguaiana precipitata sulle Ande negli anni Settanta, lo lasciava presuppore.
I creatori Ashley Lyle e Bart Nickerson (Narcos, Messaggi da Elsewhere) non desideravano però che il grande tabù del cannibalismo fosse la risposta, o almeno non l'unica, non la prima, alla grande domanda: cosa hanno fatto per sopravvivere? La loro idea di rendere l'atto inevitabile, organico alla situazione, è anche un tentativo di rendere più fluida l'identificazione, affatto facile, con le protagoniste stremate e affamate. Uno stratagemma necessario per far passare un sottotesto ancora più ostico e morboso, ovvero narrare il cannibalismo come estremo atto d'amore, dove per amore si intende l'amicizia, nobile sentimento capace di legare fortemente tutti noi. Le yellowjackets non filano sempre d'amore e d'accordo, anzi il rapporto è burrascoso, ci sono liti tremende e abbracci bagnati di lacrime. Ognuna di loro ha dentro di sé un vulcano emozionale pronto a esplodere, e questo vale in adolescenza come nell'età adulta. La violenza è la risorsa sempre carica che le muove ben prima dell'incidente aereo, per deflagrare quando sono in Canada e destinata a restare una presenza costante nelle loro vite adulte. La terza stagione riparte con ancora addosso le conseguenze che la violenza ha prodotto in entrambe le linee temporali, con le protagoniste che nel passato si ritrovano senza un riparo nel pieno dell'inverno, dopo l'incendio che ha distrutto la baita in cui vivevano, e quelle del tempo presente che devono affrontare il lutto per la morte di Nathalie (doppiamente e magnificamente interpretata da Juliette Lewis e Sophie Thatcher).


Unite sono un branco in grado di far paura, anche agli uomini. Non è un caso che la sola persona capace di fare un passo indietro nei confronti dell'antropofagia sia l'unico maschio (e adulto) del gruppo, l'assistente allenatore Ben (Steven Krueger, The Originals, Pretty Little Liars). Ben, col suo rifiuto e conseguente fuga, evidenzia un limite morale che lui, personalmente, non vuole superare. Vale la pena di menzionare un'altra serie, Il racconto dell'ancella, e il suo cruento finale della quarta stagione, coevo alla messa in onda di Yellojackets e che mostra bene come il gentil sesso sia capace di uccidere un uomo a mani nude, financo a morsi. L'atto di addentare, pur non consumando, dona all'ordalia di ex ancelle una furia ancestrale, e forse non è un caso se anche questa scena si svolge in un bosco. Tornando alle nostre, l'atteso momento del primo vero feroce pasto è giunto nella seconda stagione, sublimato in una visione da banchetto dionisiaco, con le ragazze agghindate da novelle baccanti che mangiano voluttuosamente frutta e bevono vino da calici lussuosi, alternata a brevi momenti di verità: la carne è strappata a brandelli con morsi decisi, lo sguardo è febbrile e soddisfatto. Un momento atteso con voracità dai fan, capace di lasciare il segno anche nello spettatore ormai anestetizzato dalla violenza su piccoli e grandi schermi.
La linea sottile tra realtà, sovrannaturale, spiritualismo e psicosi è uno dei pilastri che tengono insieme, incredibilmente, la serie. Le ragazze di ieri e le adulte di oggi sono costrette a misurarsi costantemente con quel che vedono e sentono: la wilderness dei boschi è ancora con loro, o proviene da loro? C'è sempre stata?


Mangiare la capitana della squadra diventa per le calciatrici una sorta di adorazione, un modo per tenerla sempre con loro, oltre che risolvere la situazione contingente. Per la sua ex migliore amica Shauna è una sorta di consacrazione di un rapporto disfunzionale e tossico: "Non so dove finisci tu e dove inizio io", diceva disperata, poco prima, davanti al suo cadavere. È proprio Shauna a dare il via al macabro banchetto. Di fatto, Jackie (Ella Purnell, Fallout, Non lasciarmi) col suo corpo salva la vita alle ragazze e sottolinea che c'è un nuovo ordine e che ci sarà dunque una nuova leader. È un mondo tutto da creare. C'è la lotta per il potere, ma non è una novità: a ridosso della partenza per la partita della vita alcune giocatrici avevano deciso di "fare fuori", con un brutto fallo in allenamento, una compagna di gioco ritenuta scarsa.
Gli anni Novanta, che al cinema ci hanno regalato una storia di donne, amicizia e violenza come Thelma e Louise, sono gli stessi dell'esplosione "commerciale" del girl power, in particolare nella scena pop con le Spice Girls per la musica e la saga di Xena - Principessa guerriera per la televisione; Sex and the City e Buffy l'ammazzavampiri erano di lì a venire. Lyle e Nickerson, coppia nerd a cui "piace scriverlo strano", rivolgono il loro sguardo verso una femminilità meno laccata e più di sostanza, come dimostrano le scelte musicali che spaziano dalle Hole ad Alanis Morissette, entrambe presenti in una colonna sonora che in totale vanta adesso più di cento brani di ottimo rock. Con effetto nostalgia assicurato per quanti in quel decennio erano giovani.
Al già ricco cast storico, che comprende tra gli altri Christina Ricci, Tawny Cypress ed Elijah Wood, si aggiungono due nomi eccellenti: Joel McHale (The Soup, Community, The Bear) e Hilary Swank, che debutta in maniera sanguinolenta già nel trailer.