Esiste ancora la fascinazione per i divi? I grandi nomi sui cartelloni possono smuovere le masse e far volare gli incassi al botteghino? Non sempre. Anche lo star system sente la crisi. Una volta era garanzia di successo, oggi è una scommessa. Ad accettare la sfida è Wolfs – Lupi solitari, in streaming su Apple TV+ a partire dal 27 settembre.

I mattatori sono Brad Pitt e George Clooney, di nuovo insieme dopo il franchise di Ocean's Eleven diretto da Steven Soderbergh e Burn after reading - A prova di spia dei fratelli Coen, senza contare alcune piccole collaborazioni (If – Gli amici immaginari e Confessioni di una mente pericolosa). Ogni regista ha una formula per accarezzare i suoi attori, coccolare i suoi protagonisti. Jon Watts, fuori concorso alla Mostra del Cinema di Venezia, alimenta il mito di una strana coppia che non conosce età. Costruisce un’atmosfera scanzonata, sospesa tra ironia e criminalità.

Il titolo è un richiamo a Tarantino, a Pulp Fiction, quando Harvey Keitel pronunciava la mitica battuta: “Sono il signor Wolf, risolvo problemi”. Non a caso Clooney e Pitt prestano il volto a due uomini in grado di fronteggiare ogni situazione. Cancellano prove, fanno sparire corpi e hanno una mira invidiabile con ogni tipo di arma. Sono abituati a lavorare da soli, ma dovranno imparare a fare squadra. Riusciranno in poche ore a mettere da parte la loro rivalità? Vedremo.

Jon Watts guarda a Tutto in una notte di John Landis, declinandolo con le moderne regole di Hollywood. Nasce un passatempo a tutta velocità, esplosivo, a tratti imprevedibile, che sa come addentrarsi nei meandri dell’entertainment contemporaneo. Watts è abituato a realizzare film ad alto budget, arriva dalle peripezie di Spider-Man. In Wolfs, con rinnovato entusiasmo, gioca con i generi, unisce la commedia, il noir, l’action e il thriller.

Sono tante le sfumature di Wolfs – Lupi solitari, forse troppe. Ma il cinema, anche al Lido, deve saper evocare una sua leggerezza, che faccia luccicare gli occhi con quel pizzico di incanto figlio dell’effetto nostalgia. Ed è proprio qui il pregio di Watts: sfruttare con intelligenza il talento di due icone, amici anche nella vita, che non smettono mai di infiammare gli animi.

Il cinema ha bisogno di una sua mitologia, resta vivo anche grazie alle leggende, a chi dal passato si proietta in un oggi sempre più burrascoso, in un momento in cui l’industria cinematografica sta inesorabilmente cambiando. Wolfs – Lupi solitari, da non giudicare fermandosi alle apparenze, cerca quindi di trovare un’armonia tra antichi stilemi e canoni postmoderni. Senza prendersi troppo sul serio, divertendosi a vedere due stelle fronteggiarsi davanti alla macchina da presa. Una ventata di freschezza, in un’edizione della Mostra di Venezia in cui sembra non esserci scampo dal caldo feroce.