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Una scena di
Valzer
Un'ora e mezza per cambiare la vita di due persone. Un uomo (Maurizio Micheli) arriva in un albergo per incontrare la figlia Lucia, che non vede da anni: la donna che si trova davanti, però, non è Lucia, ma Assunta (Valeria Solarino, ottima), una sconosciuta che ha preso il suo posto.
Contemporaneamente, ai piani alti dell'hotel, i vertici della Federcalcio cercano disperatamente di arginare lo scandalo che rischia di travolgerli tutti. A unire queste storie agli antipodi, un valzer struggente...
87 minuti di piano sequenza, macchina da presa costantemente addosso agli interpreti, un hotel - il Santo Stefano di Torino - dai mille corridoi: è Valzer di Salvatore Maira, presentato alle Giornate degli Autori di Venezia 2007 e ora in sala con Movieitalia.
Gli ambienti del denaro e del calcio corrotto: sono questi i temi eccellenti e misconosciuti - per il cinema italiano - di un film atipico, che rimbalza tra miseria morale e ricchezza materiale, vincitori e vinti, potenti e poveracci. Un Valzer ambizioso, imperfetto e costipato dalle sue stesse scelte drammaturgiche, ma che fa dello sperimentalismo (?) stilistico il grimaldello etico per forzare i sancta sanctorum del Bel Paese: da ballare, con passione morale.