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E' con la storia vera ed avventurosa di Louis Zamperini che Angelina Jolie conquista il rispetto di Hollywood come regista. Unbroken, seconda prova da regista per la reginetta del glamour, dimostra che l'ex “ragazza interrotta” è cresciuta. E gli incassi americani all'uscita natalizia del film le hanno dato ragione. Ora Unbroken arriva in Italia dove la vita di Zamperini, atleta olimpico che si arruolò allo scoppio della Seconda Guerra Mondiale e fu fatto prigioniero dei giapponesi, è certamente meno conosciuta che negli Stati Uniti. La Universal deteneva i diritti della storia dal 1957, ma è solo quando Laura Hillenbrand ha trasformato nel 2010 quella vicenda in un best seller che è entrata in scena la Jolie (amica e vicina di casa di Zamperini, morto pochi mesi fa) e il progetto è diventato un film, al quale Angelina ha voluto dare basi solide. Ecco dunque alla sceneggiatura i fratelli Coen oltre a LaGravenese e William Nicholson. Una scrittura nella quale non troverete traccia del “Coen Touch”, ma che garantisce il racconto classico di un eroe di guerra, evitando - per la maggior parte del tempo - la retorica. Unbroken è praticamente in tre capitoli, anche se spesso i piani narrativi si intrecciano: l'infanzia e la vita da atleta di Zamperini, il momento della sopravvivenza in mare su una zattera dopo l'abbattimento del suo aereo, e infine la corposa parte della prigionia in Giappone, dove trova un nemico crudele e sadico in Watanabe (Takamasa Ishihara, che ha sofferto sul set nel dover interpretare alcune delle scene più dure). Impossibile non pensare a Furyo mentre si vedono le sequenze nel campo di concentramento. Protagonista del film il britannico Jack O'Connell, che avevamo notato perduto nelle vie di Belfast nel bellissimo ‘71, e ancora in un piccolo ruolo nel sequel di 300. Ma è certamente questa la parte che gli ha aperto le porte di Hollywood, dove ha in lavorazione il nuovo film di Terry Gilliam e quello di Jodie Foster, Money Monsters, accanto a Clooney e Julia Roberts.