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Di trenta-quarantenni in crisi ne abbiamo visti tanti. Al cinema non è cosa nuova. E da quell’ultimo bacio di Gabriele Muccino a Una relazione di Stefano Sardo sembrerebbe essere cambiato ben poco. A distanza di vent’anni le dinamiche sono sempre le stesse e anche i protagonisti: un gruppo di amici e soprattutto una coppia (Guido Caprino e Elena Radonicich) che non va più.
Eppure qualche differenza c’è. Non ci sono eterni Peter Pan né amanti all’orizzonte. La crisi, questa volta, è meno istintiva e più consapevole. Meno urlata (dunque ben poco mucciniana) e, anzi, quasi sussurrata. Senza strappi e soprattutto, appunto, senza grida, la decisione di rompere è presa di comune accordo e studiata a tavolino. Insomma, il mantra è quello del “rimaniamo in buoni rapporti”, il ricordo dei bei tempi che furono è sbiadito (“Ti ricordi quel primo maggio a Villa Pamphili?” “Boh”), il dolore esorcizzato (“In certe culture ai funerali si festeggia”) e la fine (ufficiale) della storia è vicina.
Presentata alle Giornate degli Autori-Notti Veneziane, l’opera seconda di Stefano Sardo (dopo Slow Food Story), da lui anche prodotta con Ascent Film e Nightswim e scritta insieme a Valentina Gaia, uscirà nelle sale il 13, 14 e 15 settembre.
Discostandosi solo in parte dagli originali (L’ultimo bacio su tutti, ma anche Ricordi? di Valerio Mieli e la recentissima serie tv Chiamami ancora amore), Una relazione abbraccia il tono in sordina e si attiene alla realtà. Talmente però è forte quest’attenzione al non eccedere che il tutto finisce per essere ben poco autentico. Uno svolgimento scandito dalla conta dei giorni che mancano alla vendita della casa e un montaggio classico (senza prima e senza poi) lontano dai film sulla fine di un amore che hanno fatto storia (da Storia di un matrimonio di Noah Baumbach a Se mi lasci ti cancello di Michel Gondry fino a (500) Giorni insieme di Marc Webb) contribuiscono a rendere difficile appassionarsi a questa storia così tiepida. E spesso ci si chiede dove stia la crisi in questa relazione fatta di poche liti e pochissimi fantasmi, abbracci e bacini sulla fronte e tante canzoni d’amore. Si salva il cast. Tutti bravi: Guido Caprino ed Elena Radonicich, ma anche Francesca Chillemi, Isabella Aldovini, Alessandro Giallocosta, Jalil Lespert, Enrica Bonaccorti, Daniela Piperno, Sara Mondello e Tommaso Ragno. Su tutti spicca Libero De Rienzo con la sua faccia da schiaffi e il suo sguardo sognante e malinconico. L’ultima interpretazione dell’attore, trovato morto nella sua abitazione il 15 luglio, e qui nel ruolo di un amico della coppia, commuove più di qualsiasi altra fine di relazione.