Hangover o Game Over? Nessun matrimonio, nessun addio al celibato, nessuno sballo, nessun party dell'altro mondo, niente. Eppure il branco, nolente o volente, è ancora in agguato: Una notte da leoni 3, i lupi Phil (Bradley Cooper), Stu (Ed Helms), Alan (Zach Galifianakis) e Doug (Justin Bartha) are back. Mr. Chow (Ken Jeong) è finito in prigione in Thailandia, Phil, Stu e Doug si sono dati una calmata: casa e chiesa, insomma. Ma il più indomito, psicotico dei lupi non trova pace: Alan si regala una giraffa – che finisce male… - e dà un colpo al cuore del caro papà, amici e famiglia premono per il suo internamento…
Eppure, qualcosa va storto: Alan e Mr. Chow si sono tenuti in contatto, il secondo è evaso, il primo può aiutare il cattivo Marshall (John Goodman) a rientrare in possesso dei lingotti d'oro, milioni e milioni di dollari, sgraffignati da Mr. Chow. Problema, Doug viene preso in ostaggio da Marshall, il branco si deve dare una mossa: la madre di tutte le tane, Las Vegas, li attende a braccia aperte…
Ennesima regia di Todd Phillips, Una notte da leoni 3 chiude la trilogia, senza lode, e con più di qualche ignominia: sceneggiatura abulica, Bradley Cooper a mezzo servizio (nel frattempo, gli è scoppiato il successo tra le mani, si capisce), Galifianakis e Jeong a tenere in piedi la baracca, ma non basta. Goodman insipido, soggetto a rendere, sparute le battute indovinate, la coazione a ripetersi è nostalgica quanto imbarazzante: il secondo capitolo aveva peccato di lussuria (volgarità a pacchi), questo di ignavia.
Non si sa che fare, l'importante è finire, ma Vegas sembra Boca Raton: geriatrica, involuta, sobria, staNotte si russa.