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Un boss in salotto
Senza alberi di Natale e baci sotto il vischio ma anche priva di scivoloni volgari e gag grossolane: Un boss in salotto di Luca Miniero, distribuito a Capodanno in 450 da Warner Bros., dimostra come sia possibile realizzare una diversa “commedia delle feste”. Confezionata con cura (scrittura brillante, regia garbata, ambientazioni gradevoli), punta su un cast ben assortito.Rocco Papaleo interpreta Ciro, un presunto capo della Camorra in attesa di processo che indica per gli arresti domiciliari la casa della sorella (Paola Cortellesi). I due non si vedono da anni perché la donna, Carmela, è scappata dalla Campania per reinventarsi al nord: ha cambiato nome (ora si fa chiamare Cristina) e ha messo su famiglia con Michele Coso (Luca Argentero), un pubblicitario poco creativo con velleità artistiche. Carmela/Cristina pensa di avere tutto sotto controllo: usa mantra motivazionali per inculcare a marito e figli la filosofia del successo ad ogni costo e dà un'immagine perfetta di sé all'alta società a cui aspira. Per prendere le distanze dal passato è diventata un robot, senza emozioni né debolezze: “Adoro il freddo – parole sue – gradisco l'umido e non mi piace il calore, neppure quello delle persone”.Il nido perfetto si sgretola quando Ciro, con catenine d'oro e canottiera bianca traforata, con la sua spontaneità “cafona” crea scompiglio nelle abitudini rigorose della sorella, che intanto cerca di conquistare l'amicizia del capo del marito Carlo Manetti (Ale) e della moglie Doriana (Angela Finocchiaro) in vista di una promozione a direttore marketing dell'azienda. Il vero lusso che Carmela/Cristina non si può concedere è proprio quello di mollare, perdere il controllo e sentirsi una fallita.Tra siparietti, equivoci e paradossi la commedia procede con brio e leggerezza anche indugia su un po' di buonismo nel finale. La verità sulla protagonista la si può leggere sul volto della Cortellesi quando sull'uscio di casa saluta Argentero e i bambini. Il suo sorriso scema gradualmente e all'allegria forzata subentra una malinconia incontenibile.Il 2014 cinematografico parte con uno slancio nuovo perché Un boss in salotto offre davvero un divertimento formato famiglia senza cadute di stile e si distanzia dal resto dell'offerta natalizia in sala sia nella data d'uscita che nella modalità di racconto. L'anno nuovo inizia con la speranza che sia davvero possibile intrattenere il pubblico senza ricorrere a bassi espedienti.