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Tutto molto bello
Paolo Ruffini interpreta un impiegato dell'Agenzia delle Entrate: ligio, rigido, un po' anaffettivo. La compagna non compagna Chiara Francini sta per partorire: il nome non è deciso, e fosse solo quello. Ma Paolo incontra Frank Matano, che con tanti denti e tanto entusiasmo gli cambia la vita, ovvero lo scongela. Ne vedranno dei brutti, dal rocker disperato Scintilla al folle Angelo Pintus, ma anche una bella che non balla, Nina Senicar, e un pupo, anzi, Pupo, in un ruolo autobiografico e autoironico tra gioco d'azzardo e mojito…
E' Tutto molto bello, almeno il titolo: dopo Fuga di cervelli, Paolo Ruffini bissa alla regia, portando sul grande il piccolo schermo “comico” di Colorado Cafè. Scintilla fa anche ridere, Pupo è anche simpatico, Matano mordace, Paolino verace, ma non è un film, proprio no. La regia, chiamarla tale è già una concessione, è da “strabuona la prima!”, i raccordi sesquipedali, la drammaturgia in libera uscita, ma non tutto è da buttare, anzi: auguriamo un incasso super, quello che manca al cinema italiano da mesi. Questo si sarebbe molto bello.