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Troppo amici
Showman di dubbia fortuna, scanzonato e scansafatiche, Alain (Vincent Elbaz) ha sposato Nathalie (Isabelle Carré), ma insieme s'è dovuto puppare tutta la famiglia: il cognato Jean-Pierre (Francois-Xavier Demaison), avvocato di bassa lega, con la moglie Catherine (Audrey Dana), che studia per diventare ebrea, e l'inquietante nipote Gaëlle; la cognata Roxane (Joséphine De Meaux), che assilla il povero Bruno (Omar Sy) scopo copula e/o matrimonio. Ebbene, stasera tutti a cena da Jean-Pierre, e se ne vedranno delle belle.
Dopo il successo di Quasi amici, Eric Toledano e Olivier Nakache fanno ritorno al futuro nelle nostre sale: Troppo amici (Tellement proches) è il loro film precedente, scritto e diretto nel 2009, e resuscitato con due occhi al botteghino. Intendiamoci, non che sia brutto: una tranche de vie iperfamiliare, con gag a segno, qualche folgorante annotazione di vita metropolitana e la voglia palese di non prendersi troppo sul serio. Con quel che passa il convento nostrano, basta e avanza per dargli il benvenuto: blanda scorrettezza politica, contenuto buonismo, frizzi e lazzi glocal e un'arietta di superiorità. Soprattutto, una lezione d'esportazione: francese è meglio?