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Dopo il passaggio in Un Certain regard l'enfant prodige (classe 1974) rumeno Corneliu Porumboiu porta alla Festa Mobile di Torino una favola allegorica sul proprio paese. Stavolta lo spunto è una caccia al tesoro. Treasure infatti è il titolo del suo quarto film (l'esordio è nel 2006 con A est di Bucarest, premio Camera d'Or ), di cui Porumboiu ha scritto anche la sceneggiatura, racconta le avventure di due uomini, uno che spera di ritrovare nel terreno di famiglia una leggendaria fortuna, l'altro, il vicino, coinvolto suo malgrado e poi attirato dalla possibilità di impossessarsi di una vera ricchezza. Con lo stile che gli appartiene, sulla falsariga del precedente Politist, Adjectiv, seguiamo le peripezie dei due protagonisti (Toma Cuzin e Adrian Purcărescu) per Bucarest e dintorni.
Ma se Politist, Adjectiv procedeva dapprima per sottrazione, nell'oggettiva noia delle indagini, per poi aumentare i giri del motore, soprattutto comico, e mettere al muro - dietro un discorso sul metodo - la Romania attuale, quella ancora non libera delle scorie dell'autoritarismo, qui siamo più dalle parti di Miracolo a Milano. Senza però quell'energia zavattiniana, l'allegria neorealista, la zampata desichiana che farebbe volare molto più in alto quella simpatica favoletta sulla povertà, l'arretratezza e l'ingenuità della Romania contemporanea.