Il dio oscuro Unicron divora un pianeta abitato dai Maximal, animali meccanici, e invia il suo sgherro Scourge, il capo dei Terrorcons, e un esercito di droni Predacon per assicurarsi la chiave di transcurvatura Transwarp che gli permetterebbe di passare da una galassia all’altra facendo scempio dell’universo.

Ad opporsi sono appunto i Maximal, il cui leader Apelinq, un gorillone corazzato, si sacrifica per consentire ai superstiti della sua razza di fare riparo sulla Terra, sotto la guida di – forse la cosa migliore del film, supposta crasi di Prime e Animal, anche se la denominazione Primate sarebbe forse stata più chic - Optimus Primal.

Dopo questo prologo, arriviamo nel 1994 a Brooklyn, dove il giovane ispanico Noah (Anthony Ramos), ex esperto di elettronica militare, fatica a trovare un lavoro per mantenere madre e fratellino malato, e la coetanea Elena (Dominique Fishback), stagista in un museo archeologico, nota una scultura di uccello con un simbolo Maximal e altri segni bizzarri: accidentalmente la attiva, rivelando essere Transwarp. Nel mentre, Noah tenta un furto d’auto, ma la prescelta Porsche è Mirage, che unitamente agli altri Autobot Optimus Prime chiama a raccolta: tanto gli Autobot, i quali anelano a tornare sull’avito Cybertron, che i Terrorcons, ovvero Scourge, Battletrap e Nightbird, lottano per la chiave, e l’intervento dell’uccello Maximal Airazor deciderà le sorti di questo primo scontro…

Transformers: Rise of the Beasts, ovvero Transformers – Il risveglio in Italia, è il settimo capitolo della saga live-action basata sulla linea di giocattoli Transformers di Hasbro: diretto da Steven Caple Jr., scritto da Joby Harold, Darnell Metayer, Josh Peters, Erich Hoeber e Jon Hoeber, nel cast Anthony Ramos e Dominique Fishback, è prodotto da Michael Bay, che ha diretto i primi cinque titoli, ed è stato girato da giugno a ottobre 2021 tra Los Angeles, Perù, Montreal e New York.

I Transformers tornano dunque all’azione: sequel del fortunato Bumblebee del 2018 e secondo prequel del primigenio Transformers del 2007, Il risveglio invetera l’eterna battaglia sulla terra tra Autobot e Decepticon, che un po’ stracca e un po’ appassiona, a seconda del grado di fandom.

Il giudizio è medio, ché Ramos è belloccio ma un’espressione ha, e il fratellino se lo magna; Fishback è più espressiva, però nemmeno lei lascia il segno; le scene action si fanno abbastanza apprezzare, nulla di clamoroso; Optimus Primal è davvero il primus inter pares, sebbene il simil rinoceronte non sia poca cosa, soprattutto al galoppo.

Diciamo che i personaggi, umani e non, sono di gran lunga preferibili alla sceneggiatura, che si prende amnesie, più che pause, e riprende il filo con qualche vittima collaterale in platea (sarà per questo che si chiama Il risveglio?): tra volemose bene, l’unione fa la forza e la longa e paternalistica manus del governo stelle e strisce (con rimando a un universo Hasbro…), il rischio carie è sensibile, ma le froge mobilissime e il cipiglio fiero dell’ottimo Primal dischiudono il sorriso.