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Per conquistare le grazie della misteriosa Nikki, lo squattrinato corriere Cam (Taylor Lautner) diviene un praticante di parkour e si unisce a una banda di criminali che mette a segno una serie di colpi spericolati, e spettacolari, lungo le strade di New York. Quando il gioco si fa duro, tuttavia, Cam sarà costretto a scegliere da che parte stare.
Da licantropo nella saga di Twilight ad acrobata metropolitano per motivi alimentari, Taylor Lautner fa rimpiangere i bei duri a morire d’altri tempi: l’inespressività di base è la stessa dei predecessori, ma l’autoironia di Schwarzy e la comicità involontaria di Chuck Norris erano ben’altra cosa.
Dopo il recente Brick Mansions, ecco dunque un altro action-movie a ritmo di parkour e di hip-hop martellante, dove l’alto tasso adrenalinico va di pari passo con un montaggio frenetico, un uso più che disinvolto della camera a mano e tante inquadrature distribuite un po’ a caso dal regista Daniel Benmayor. Cinematografia ipercinetica, ruvida e fracassona come va di moda oggi. L’intrattenimento estivo è servito, il cinema un po’ meno.