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The Stag
Si avvicina il giorno del matrimonio, e Ruth, futura sposa, chiede di nascosto a Davin, il testimone, di spingere Fionan, prossimo marito, ad accettare l'idea di celebrare l' addio al celibato. E' un rituale che a Fionan non piace e accetta solo dopo molte insistenze. Il programma prevede un fine settimana da trascorrere in una zona isolata della campagna irlandese, tra passeggiate nei boschi e brevi scalate in collina. Oltre a Davin e Fionan, ci sono Simon e due amici entrambi di nome Kevin, che fanno coppia nella vita. Al gruppo si aggiunge, con dispiacere di tutti, anche Richard, detto The Machine, fratello di Ruth noto come elemento invadente e di disturbo. Nelle ore successive ogni peggiore previsione sembra confermarsi. The Machine con modi di fare e parole provoca, irrita, suscita reazioni stizzite, obbliga gli altri a restare coinvolti in situazioni inopportune e imbarazzanti. Quando tornano a casa però, ciascuno ha imparato a conoscere meglio gli altri, a rispettarli e apprezzarli. Così il giorno del matrimonio, Davin pronuncia un discorso che trova tutti d'accordo in nome di un'amicizia rinsaldata. La trama può essere raccontata perché la si indovina poco dopo l'inizio. Quando The Machine entra in scena, si capisce che è destinato a ricoprire il ruolo di mina vagante, con l'obiettivo di sparigliare le carte, mettere a nudo difetti e ipocrisie (la coppia gay non voluta dal padre di Fionan), lanciare accuse nel mucchio contro la Chiesa cattolica. Tutto prevedibile, tutto fin troppo ‘scritto' e calcolato, all'interno di un copione che parte bene, si muove su dialoghi vivaci ma resta prigioniero dentro una gabbia di rivendicazioni nazionalistiche invero dal respiro un po' corto. Interpretato da volti poco noti (ma Andrew Scott/Davin è nel nuovo film di Ken Loach), il film è stato campione d'incassi in Irlanda nel 2013.