Il birdwatching è un esercizio di pazienza. L’osservatore resta immobile, spesso per ore, scrutando l’orizzonte in uno stato di concentrazione immersivo, quasi meditativo. Ogni minima vibrazione nell’aria, ogni rumore, ogni piccola traccia potrebbe anticipare l’incontro atteso. Il birder non forza la realtà a rivelarsi, ma dev’essere pronto a riceverla nel momento stesso in cui si svela, senza anticiparla.

Lo zen e il birdwatching o anche l’investigazione attraverso il metodo contemplativo sono concetti alla base di The Residence , un whodunnit screwball ambientato nelle stanze della Casa Bianca. La serie, prodotta da Shonda Rhimes e ispirata al libro di Kate Andersen Brower The Residence: Inside the Private World of the White House, debutta su Netflix giovedì 20 marzo.

A dispetto della location, non si tratta di un dramma sulle lotte di potere o sulle macchinazioni politiche né tantomeno una satira sulla classe al potere. The Residence racconta con leggerezza l’ordinaria amministrazione della dimora più famosa del mondo, seguendo il lavoro di uno staff eccentrico che si muove dietro le quinte, su e giù per ascensori, scale di servizio e piani interrati, impegnato a gestire una cena di Stato che prende una piega disastrosa, tra battute, situazioni surreali e colpi di scena.

The Residence. (L to R) Uzo Aduba as Cordelia Cupp, Giancarlo Esposito as A.B. Wynter, Randall Park as Edwin Park, Spencer Garrett as Wally Glick, Susan Kelechi Watson as Jasmine Haney, Ken Marino as Harry Hollinger, Dan Perrault as Colin Trask, Isiah Whitlock Jr. as Larry Dokes in episode 101 of The Residence. Cr. Jessica Brooks/Netflix © 2024
The Residence. (L to R) Uzo Aduba as Cordelia Cupp, Giancarlo Esposito as A.B. Wynter, Randall Park as Edwin Park, Spencer Garrett as Wally Glick, Susan Kelechi Watson as Jasmine Haney, Ken Marino as Harry Hollinger, Dan Perrault as Colin Trask, Isiah Whitlock Jr. as Larry Dokes in episode 101 of The Residence. Cr. Jessica Brooks/Netflix © 2024
The Residence. (L to R) Uzo Aduba as Cordelia Cupp, Giancarlo Esposito as A.B. Wynter, Randall Park as Edwin Park, Spencer Garrett as Wally Glick, Susan Kelechi Watson as Jasmine Haney, Ken Marino as Harry Hollinger, Dan Perrault as Colin Trask, Isiah Whitlock Jr. as Larry Dokes in episode 101 of The Residence. Cr. Jessica Brooks/Netflix © 2024 (JESSICA BROOKS/NETFLIX)

132 stanze, 157 sospettati, un cadavere e una detective piuttosto singolare. Paul William Davies — il creatore della serie — costruisce una narrazione “interessante” (parola molto amata dalla protagonista), ben bilanciata, con buon ritmo e personaggi vivaci, connotati al limite del teatrale.

Nel caos di un ricevimento affollato, forse solo con la freddezza di un birder si potrebbero isolare gli indizi rilevanti senza lasciarsi sviare e distrarre dalle centinaia di voci che si sovrappongono. È così che la famosa detective Cordelia Cupp – interpretata da Uzo Aduba – ha risolto il caso Ratzenberg, in cui la figlia aveva addestrato il corgi a sparare, come pure l’omicidio Kyrgios, dopo aver trascorso due mesi a Melbourne, ed è così che risolverà anche questo. Cordelia non chiede mai troppo: osserva, si ferma, resta in silenzio, aspetta che la realtà si riveli da sé. Così, ogni personaggio che abita la Casa Bianca diventa parte della fauna che Cordelia studia. E, alla fine, tutti “canteranno”, anche i bugiardi più ostinati, i testimoni più impauriti e gli spettatori più imbarazzati cederanno alla fissità interrogativa dei suoi occhi neri.

The Residence. Kylie Minogue as Self in episode 102 of The Residence. Cr. Erin Simkin/Netflix © 2024
The Residence. Kylie Minogue as Self in episode 102 of The Residence. Cr. Erin Simkin/Netflix © 2024
The Residence. Kylie Minogue as Self in episode 102 of The Residence. Cr. Erin Simkin/Netflix © 2024 (ERIN SIMKIN/NETFLIX)

Tra gli esemplari più interessanti passati sotto la lente di Cordelia: A.B. Wynter (Giancarlo Esposito), che somiglia a un gufo reale, solenne e riflessivo, con un aspetto austero; Harry Hollinger (Ken Marino) come un gabbiano prepotente e rumoroso, che cerca di sovrastare gli altri con il suo verso acuto e invadente; Jasmine Haney (Susan Kelechi Watson) minuta, elegante e disciplinata come una rondine. E tutti gli altri, coloriti o discreti, romantici o disincantati, ingenui o calcolatori, tutti parte di un ecosistema, di una comunità verso cui – nonostante tutto – provano un profondo senso di appartenenza. Il cast, caratterizzato da una vis comica esplicita, si arricchisce delle interpretazioni di Randall Park, Edwina Findley, Jason Lee e Bronson Pinchot. L’impostazione e l’uso della musica ricordano Only Murders in the Building , e molto si gioca sul contrasto tra la grandiosità del White Palace e l'assurdità degli eventi che via via si presentano. Shondaland vi serve una cena con delitto da gustare, ben eseguita, con piatti gustosi ed equilibrati. Nessuna nota fuori posto, ma nessuna sorpresa.