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Kate Winslet in
The Reader
Germania post Seconda Guerra Mondiale: l'adolescente Michael Berg (David Kross) si sente male, e viene soccorso da una donna, Hanna (Kate Winslet), con il doppio dei suoi anni. Il ragazzo si riprende dalla scarlattina, e torna per ringraziarla: nasce una relazione basata sul sesso e le buone letture, dall'Odissea a La signora col cagnolino di Cechov, che Michael declama per Hanna. Ma un giorno la donna scompare.
Otto anni più tardi, Michael, studente di legge, assiste ai processi per i crimini nazisti: rimane sconvolto dal rivedere Hanna alla sbarra quale aguzzina di Auschwitz.
A intrecciarsi a questo passato che non passa, il Michael adulto (Ralph Fiennes), pubblico ministero, un matrimonio alle spalle, una figlia trascurata, e qualche avventura: non ha dimenticato Hanna, a cui manda in prigione i nastri registrati con le letture dei loro livres de chevet.
Diretto da Stephen Daldry (Billy Elliot, The Hours), a partire dal bestseller A voce alta di Bernhard Schlink, The Reader è l'ennesimo - vedi Revolutionary Road, Il curioso caso di Benjamin Button, Doubt - adattamento di peso di una Hollywood palesemente a corto di idee (originali).
Con Revolutionary Road, è anche la seconda grande prova di Kate Winslet (candidata all'Oscar miglior protagonista), che qui non teme di mostrare un corpo seducente ma segnato e di invecchiare - poco credibilmente - per dare volto al male banale, anzi stolido, di Hanna. Più interessante, come nel film del marito Sam Mendes, è tuttavia la prova del coprotagonista adulto: Ralph Fiennes, bravo da consuetudine e gravato di un pesante fardello: come è possibile amare (chi ha fatto) il Male?
Un interrogativo che nel romanzo-capolavoro di Jonathan Littell Le Benevole - protagonista un SS che si lascia scivolare nel male - viene sbattuto in faccia al lettore, e qui, viceversa, mediato dal personaggio di Michael: ma un grande libro avrebbe evitato il pleonasmo di affibbiargli la professione giuridica, e un grande film non si sarebbe profuso in lungaggini, didascalie e enfasi, lasciandoci nulla da leggere tra le righe.