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C'era una volta un elefante che viveva in cima a una collina, mentre in fondo alla discesa c'era la casa di una farfalla. L'elefante non parlava mai con nessuno, ma un giorno la farfalla volò da lui e andò a bussare alla sua porta. Lui le aprì dopo un po' e da allora passeggiarono insieme abbracciati lungo la strada.
E' un racconto per bambini e si intitola The Elephant and the Butterfly proprio come il film della regista belga Amélie van Elmbt, al suo secondo lungometraggio dopo Headfirst (2012).
E' la storia di un padre di nome Antoine (il bravo Thomas Blanchard) che dopo cinque anni trascorsi lontano torna a Bruxelles determinato a confrontarsi con il suo passato. Bussa alla porta della donna che ha amato e ha lasciato, ma arriva proprio quando lei è in procinto di partire per un viaggio di lavoro.
La babysitter è in ritardo e in un momento di panico chiede ad Antoine di restare con la piccola Elsa (Lina Doillon). Antoine non sa neanche che classe faccia sua figlia e per alcune cose è piuttosto distratto (la lascia in macchina da sola o la ritrova in casa a giocare con un coltello) ma allo stesso tempo è il padre più dolce che possa esserci quando la guarda, quando le legge la favola della buonanotte (che è appunto la storia dell'elefante e della farfalla), quando la porta al mare e quando le cucina qualcosa.
E' un film dolce quello della van Elmbt che colpisce dritto al cuore. Un racconto intimo che racconta l'amore di un padre per una figlia con naturalezza e realismo (quale genitore non ha ceduto di fronte ai capricci della propria figlia che vuole andare sul cavalluccio giallo e non su quello blu?) sullo stile dei fratelli Dardenne, che tra l'altro lo hanno anche prodotto (tra i produttori esecutivi anche Martin Scorsese).
Va detto che gran parte della buona riuscita dell'opera è merito della piccola protagonista di cinque anni, che è davvero irresistibile con la sua fragorosa risata mentre si fa mettere lo smalto giallo sulle mani dallo zio, le sue pennichelle nel seggiolino della macchina e i suoi nascondigli improvvisati sotto il tavolo della cucina. Alla fine questa coppia, questo elefante e questa farfalla, conquista veramente il cuore di chiunque, regalandoci un film delicato, tenero, ma mai melenso.