PHOTO
Il Golden Gate Bridge
Un ponte per la vita, un ponte per la morte: 4 secondi per sparire nelle acque della baia di San Francisco. 24 persone nel 2004 si sono lanciate nel vuoto per porre fine alla propria esistenza in quelle acque gelide. 1200 suicidi dal 1937, anno della costruzione dell'imponente Golden Gate: sfavillante di rosso al tramonto, avvolto dalle nebbie all'alba, splendente nel sole di mezzogiorno. sorvegliato e filmato da una serie di telecamere per l'intero anno. Eric Steel ha avuto un coraggio enorme, colpito da un articolo di Tad Friend, Jumpers - Saltatori, pubblicato nel 2003 sul New Yorker: un capolavoro dell'ingegneria moderna, uno dei più visitati monumenti americani, diventato la più visitata meta al mondo di pellegrinaggi suicidi. Dalla sua sommità visitatori e passanti assistono quasi attoniti al "salto", che seguiamo nella sua tragica rapidità; talvolta, invece, si vivono i dubbi di chi osa o non osa gettarsi. Lassù la vita, laggiù la morte. Sono giovani e vecchi, uomini e donne, ricchi e poveri: davanti a tale disperazione, confrontandosi con questa decisione suprema - salto o non salto - non esistono classi, categorie, ceti.
Per la recensione completa leggi il numero di maggio della Rivista del Cinematografo