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Dal barcone al palcoscenico, l’immigrazione di Taranta on the Road naviga nei buoni sentimenti e naufraga nel raccontare il dramma, quello vero, di una coppia disperata alla ricerca di una vita migliore.
I centri di accoglienza di Fuocoammare sono ormai entrati nell’immaginario comune, ma quelli del regista Salvatore Allocca saranno presto dimenticati. Amira e Tarek sono due migranti tunisini appena sbarcati sulla costa italiana. Siamo nel 2011, all’indomani della Primavera Araba, e i due inseguono la pace e i loro sogni.
Una band salentina, Gli Evangelisti, inaugura la sagra dell’equivoco e decide di portarli in Francia con un camioncino. Il cameratismo dei ragazzi si accompagna alla musica folkloristica, e Amira e Tarek entrano subito nel gruppo al ritmo del buonismo e della retorica dell’integrazione.
I nostri politici sottolineano la gravità del momento ai microfoni dei telegiornali, mentre sul grande schermo la commedia, anche amorosa, strizza l’occhio alla platea e fa precipitare tutto nella melassa. Le sfumature da road movie fanno traballare la già esile sceneggiatura e alla fine della fiera anche i Sud Sound System si ritagliano una parte, tra un matrimonio e la festa della salamella.